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Rifiuti, impianti e scorie nucleari: il confronto in Consiglio comunale

Importante seduta del Consiglio questa mattina in Comune a Latina; si discuterà della questione Latina Ambiente del futuro della discarica del Montello e delle scorie della centrale nucleare di Borgo Sabotino

La questione del rapporto con la Latina Ambiente, quella del futuro del sito di Borgo Montello e della gestione dei rifiuti, ma anche quella del futuro delle scorie della centrale nucleare di Borgo Sabotino.

Sono tra i più importanti punti all’ordine del giorno del delicato Consiglio comunale convocato per la mattina di oggi, e fortemente richiesta anche dalla maggioranza nei giorni scorsi.

Verrano discussi, infatti, nella seduta di oggi, alcuni dei nodi delicati che ruotano intorno al tema dei rifiuti nel capoluogo pontino, tra cui anche l’approvazione del Pef per il servizio di igiene urbana dell’anno 2015.

FORZA ITALIA - Proprio in merito al Pef è intervenuta nelle scorse ore Forza Italia, per voce del suo capogruppo Giorgio Ialongo. “Auspichiamo la massima condivisione da parte di tutti gli altri partiti di maggioranza e dell'opposizione con la proposta anticipata dal consigliere Roberto Lodi in commissione ambiente  - scrive il gruppo in una nota - al fine di arrivare con un'approvazione unamine del Pef. Se tali tagli non venissero effettuati, per Forza Italia sarà battaglia. Chiediamo l'abbattimento dei costi che non prevede disservizi, ma una razionalizzazione e ottimizzazione degli attuali servizi di pulizia della città.

Cosi come si sta facendo in commissione per il Pef - scrivono gli azzurri - il partito di Forza Italia si sta adoperando per affrontare con decisione e determinazione e nella massima trasparenza il consiglio comunale di lunedì in cui si discuterà della strategia relativa al ciclo dei rifiuti nella nostra provincia. Siamo consapevoli del notevole peso delle nostre scelte  - conclude la nota- e per questo il gruppo consiliare di Forza Italia si sta continuamente confrontando al fine di assumere una decisione che tenga in giusta coniderazione i problemi del nostro territorio e la sua salvaguardia”.

CHIARATO SULLE SCORIE - “Siamo pronti a manifestazioni a oltranza se oseranno stoccare i rifiuti nucleari dentro la centrale di Borgo Sabotino” ha dichiarato il consigliere indipendente Gianni Chiarato prendendo una posizione decisa rispetto all’ipotesi che la ex centrale a pochi metri dal poligono militare di tiro sul litorale possa diventare uno dei depositi temporanei dove conservare i rifiuti radioattivi, oltre a quelli già presenti.

“In Italia troppo spesso il termine ‘temporaneo’ è sinonimo di ‘definitivo’. Non mi fido assolutamente – continua Chiarato – delle promesse scritte nei piani di gestione dello smaltimento di materiale letale per la salute dei cittadini. Gli abitanti del Borgo hanno già subito un grave disagio quando la centrale era in funzione. Perché mai un’area ad alta vocazione agricola e turistica dovrebbe diventare la discarica delle scorie industriali e mediche? È come mettere il secchio dell’immondizia sopra al divano del salotto. Se questa amministrazione non riesce nemmeno a gestire i rifiuti urbani normali, come si può immaginare di poter gestire un sito di deposito di rifiuti straordinari?”

Il sito che dovrà ospitare definitivamente le scorie nucleari prodotte dalla diagnostica sanitaria e dall’industria, sia quelle prodotte in Italia negli anni in cui le centrali erano in funzione, nonché quelle dello smantellamento delle centrali stesse, deve ancora essere individuato. L’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha già fatto sapere che i luoghi dove sono presenti falde acquifere, fiumi, laghi e mari la cui costa non sia a una distanza inferiore ai cinque chilometri sono assolutamente inidonei alla costruzione del sito. “A fronte delle indicazioni dell’Ispra – prosegue Chiarato – è del tutto evidente che la centrale di Borgo Sabotino non possa ospitare neanche temporaneamente i rifiuti radioattivi. La struttura dista circa settecento metri dalla spiaggia; la zona è una ex palude che le piogge copiose e i cambiamenti climatici fanno ritornare allo stato originale, erodendo pian piano l’immenso reticolo di canali delle opere di bonifica per il convoglio delle acque palustri dell’Agropontino; e come se non bastasse, a meno di cinque chilometri dalla centrale ci sono le Terme (dismesse, ma con acqua solfurea nel sottosuolo) e il bellissimo lago di Fogliano, oasi faunistica e orto botanico di valore inestimabile e interesse naturalistico. Piuttosto che pensare a Sabotino per la ‘monnezza’ radioattiva, si dovrebbe pensare a Sabotino per il rilancio dell’economia del Paese”.

Sogin, società a controllo statale, quotata in Borsa, incaricata di gestire quel che resta dell’attività nucleare, sta costruendo i depositi temporanei. Si tratta di strutture alte come un palazzo di cinque piani, in grado di racchiudere ciascuna circa 90mila metri cubi di rifiuti. «Si tratta – conclude Chiarato – di un sepolcro nucleare pericoloso. I rifiuti ad alta attività impiegano millenni a esaurire la carica radioattiva. Qualcuno deve aver equivocato sul nome del Borgo: Sabotino. Non consentirò il sabotaggio di Borgo Sabotino”.

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