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Rifiuti, Rida prolunga di altri tre giorni lo stop dei conferimenti nel sito di Aprilia

L'attività riprende il 6 luglio. La società: “la sospensione non dipende da nostra volontà ma da situazione oggettiva verificata anche da Arpa Lazio”

Si ferma per altri tre giorni il conferimento dei rifiuti presso il sito di Rida Ambiente ad Aprilia, dopo un primo stop dal 29 giugno ad oggi 1° luglio. L’annuncio da parte della stessa società. “Suo malgrado, tenuto conto del perdurare delle ragioni che hanno imposto la sospensione dei conferimenti dal 29 giugno fino ad oggi - si legge in una nota -, Rida Ambiente Srl si vede costretta a prolungare il fermo degli impianti nelle date del 2-3-4 luglio”. 

“Nessun disservizio - si legge nella nota inviata agli enti interessati - si è verificato sul territorio in quanto la Regione ha presumibilmente pianificato i flussi, e possibili ed eventuali costi a carico dell'erario, di RSU indifferenziati contenenti frazione organica verso impianti alternativi che a differenza della scrivente, sono serviti evidentemente da discariche di servizio. Per contro, le ragioni che hanno imposto la sospensione (saturazione degli stoccaggi per mancata individuazione da parte della Regione Lazio delle discariche di destinazione, invece dovuta ed in ottemperanza alle sentenze del Tar Lazio Numero 20902/2016, 40524/2018 e 426/2020) perdurano, come accertato da verbale di Arpa Lazio del 29 giugno 2020, che ha potuto constatare la tuttora completa saturazione degli stoccaggi dei rifiuti in uscita dal trattamento e delle stesse biocelle di trattamento. Pertanto siamo costretti a prorogare il fermo impianto nei giorni indicati in oggetto a causa delle medesime esigenze aziendali e dei rischi che ne possono derivare.I conferimenti potranno essere ripresi in data 6 luglio 2020”. 

Una situazione questa, spiegano dalla direzione di Rida “che nostro malgrado e indipendentemente dalla nostra volontà rischia di causare pesanti disagi ai cittadini e un danno economico alla collettività. Ci auguriamo quindi che anche i Comuni e i sindaci, che finora sono rimasti in silenzio, si facciano sentire presso la Regione Lazio e presso l'assessore all'ambiente Valeriani, che crediamo essere il principale responsabile di questa perdurante inerzia, per tutelare le loro ragioni e quelle dei loro concittadini che li hanno votati”.

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