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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Rimpasto di giunta, gli interrogativi di De Marchis a Di Giorgi

Le domande del capogruppo del Pd al sindaco: “Perché non assegna le deleghe alla cultura e a trasporti e viabilità? Perché insiste col mantenere due assessorati fotocopia rendendo autonomo quello allo sport?”

Assegnata la delega allo Sport al neo assessore Michele Nasso, il sindaco Di Giorgi ha completato la sua nuova Giunta. Giunta che non ha mancato di ricevere critiche, soprattutto da parte dell’opposizione e che ancora oggi non manca di trascinarsi dietro uno strascico di polemiche.

“Al termine del rimpasto di giunta è lecito domandarsi perché Di Giorgi persegua nella linea di basso profilo sull’assegnazione delle deleghe, una linea mantenuta coerentemente dall’inizio della consiliatura” si chiede il capogruppo del Pd Giorgio De Marchis.

Inutile disquisire sulle cosiddette minideleghe che non sono altro – sottolinea De Marchis - che meri contentini personali non previsti dallo statuto né consentiti dalla legge, come abbiamo già fatto rilevare nel 2011 in merito alla minidelega a Pansera. Non sono funzionali a produrre atti amministrativi – spiega il capogruppo - e genereranno soltanto frustrazione quando i minidelegati scopriranno l’impotenza della propria azione.

Diversamente vorremmo capire perché il sindaco ha deciso di mantenere in giunta i due assessorati fotocopia all’urbanistica e ai lavori pubblici, gestiti rispettivamente da Campo e da Di Rubbo che, come abbiamo avuto modo di notare in questi anni, sono da considerare dei replicanti. Per meglio dire, l’assessorato di Campo è del tutto inutile vista la preponderante azione svolta da Di Rubbo, senza nulla togliere alla professionalità e alla competenza dell’architetto romano che forse andrebbero sfruttate in modo diverso”.

Di difficile comprensione per De Marchis è anche la valenza che può avere la delega “autonoma” allo sport, affidata a Nasso: “Storicamente l’unico campo di intervento, ovvero l’edilizia sportiva, rientrava correttamente nell’ambito dei lavori pubblici e nessuno avvertiva l’esigenza di dargli una dimensione autonoma che implicherà soltanto un raddoppio delle competenze burocratiche con conseguente rallentamento dei tempi di intervento. Ci auguriamo che l’assessorato allo sport non venga interpretato come è stato in passato, ovvero come un mezzo per derogare contributi a società sportive prescindendo da evidenza pubblica, bandi e ipotesi progettuali”.

“Ci sarebbe piaciuto – aggiunge il capogruppo Pd - che Di Giorgi avesse offerto una nuova prospettiva politica e proprio per questo avremmo gradito se dopo due anni, invece di continuare con la farsa delle minideleghe, il sindaco avesse assegnato finalmente deleghe importanti come quelle della cultura e dei trasporti pubblici, deleghe con portafogli con competenze reali, capaci di incidere su un tessuto sociale la cui assenza di programmazione e di iniziativa si avverte in modo forte e netto dall’inizio della consiliatura Di Giorgi”.

Da qui le due domande che De Macrhis rivolge al sindaco: “Perché il primo cittadino non ha assegnato le deleghe assessorili alla cultura e ai trasporti e viabilità? E perché ha deciso di mantenere gli assessorati fotocopia urbanistica/lavori pubblici e di rendere autonomo l’assessorato allo sport che storicamente nel comune di Latina era ripartito tra assessorato ai lavori pubblici per la parte relativa all’edilizia sportiva e assessorato ai servizi sociali per quella inerente il sostegno alle società e ai gruppi di associazione sportiva?”.

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