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Riordino Province, critiche di Cusani al Ministro Patroni Griffi

Il numero uno di via Costa risponde al ministro che ha definito alcuni presidente delle Provincie “ben arroccati nella difesa di interessi locali e di un'Italia anacronistica”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LatinaToday

“È bene parlare solo quando si ha qualcosa da dire che perlomeno valga più del silenzio; è sapiente, infatti, chi riesce a parlare senza dire troppo e male. Non è il caso del Ministro Patroni Griffi che a veder naufragare quel “capolavoro” di riordino delle Province proprio non ci sta’.

Del resto credere ostinatamente in un progetto non è di per se un male, ma ciò deve valere anche per quei Presidenti delle Province additati come “ben arroccati nella difesa di interessi locali e di un' Italia anacronistica”; per noi che siamo, Ministro permettendo, rappresentanti eletti dal Popolo, quello stesso popolo a cui l’art.1 della Costituzione demanda la sovranità, chiamati ad esercitarla nelle forme previste dalla Carta fondamentale.

Noi, presidenti delle Province dell’Italia anacronistica, conosciamo le funzioni delle Province, le abbiamo esercitate e vissute nell’interesse dei nostri cittadini, ai quali il Ministro voleva forzosamente espropriarne l’identità, la cultura, le tradizioni. Ci siamo opposti credendo nella essenzialità di un ente di area vasta, al contrario del Ministro, troppo lontano dalla gente e lontano da realtà che costituiscono l’asse portante delle politiche provinciali, fra le quali non si è voluta fare alcuna differenza.

Tra queste c’è chi ha lavorato poco e male, ma molte si sono contraddistinte per solidità ed efficienza amministrativa; fra queste c’è la Provincia di Latina che lo ha fatto combattendo gli sprechi, valorizzando i territori e le loro potenzialità; creato reti istituzionali virtuose per contrastare la crisi, generato sistemi di collaborazione con i comuni più piccoli; prodotto politiche sociali a contrastare il disagio, la precarietà, l’abbrutimento morale di chi è stato più duramente colpito dalla crisi. Per questo mi sono battuto. L’ho fatto non a difesa di privilegi o prebende, come si lascia surrettiziamente credere alla gente, ma per salvaguardare, oltre alla storia e la identità locale, che da sempre caratterizza l’Italia che esportiamo nel mondo, un presidio istituzionale indispensabile alla ripresa del Paese. Resto infatti convinto che le autonomie locali devono dar luogo ad un sistema in cui le ragioni dell’efficienza amministrativa si coniughino con le ragioni della rappresentanza e della partecipazione.

Ci deve essere un equilibrio tra queste due istanze: non tutti gli enti “servono” alla partecipazione, non tutti i livelli di partecipazione sono compatibili con l’efficienza. Ma è dai Comuni e soprattutto dalle Province che occorrerà ripartire”.

Così in una nota il presidente della Provincia di Latina Armando Cusani

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