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Riordino province, incontro con il segretario Alfano: si aprono spiragli?

Soddisfatto il presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani: "Il segretario ci ha assicurato un impegno a rivedere questo riordino frammentario, debole ed irragionevole"

Importante incontro per i rappresentanti del territorio con il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano. Al centro della discussione l’attualissimo e quanto mai contestato riordino delle province; un riordino che all’Ente di via Costa proprio non va giù e che per Latina potrebbe portare all’accorpamento con Frosinone.

Durante l’incontro con Alfano e i capigruppo di Camera e Senato i rappresentanti pontini hanno ribadito come “il rilancio dell’Italia non possa che partire dal livello locale e più propriamente dai Comuni e Province”.

“In un momento di grande crisi nazionale e regionale, non sono le Province a dover pagare la disaffezione della gente verso il ceto politico, ma è da queste che occorre ripartire per gettare le basi di un rinnovamento radicale- ha commentato il presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani - . Abbiamo rappresentato con forza al Segretario la inaccettabilità di un processo di riforma, che ribadiamo essenziale al Paese, se sistemico su tutti i livelli di governo, se operato con la dovuta partecipazione di tutti i livelli istituzionali e se ispirato alle norme che lo Stato si è dato, senza sopraffazione ed eccezione alcuna”.

E l’appello lanciato sembra non essere caduto nel vuoto; “il segretario ci ha assicurato un impegno a rivedere questo riordino frammentario, debole ed irragionevole – continua Cusani -, soprattutto nei confronti di alcun realtà provinciali: si pensi alle ingovernabili dimensioni della futura provincia di Latina e Frosinone, o quella di Prato spazzata via per essere accorpata alla città metropolitana. Quali rappresentanti del Pdl abbiamo chiesto un impegno al partito ed il segretario non ci ha negato l’appoggio a sostenere una battaglia che merita di essere combattuta anche dalle altre forze politiche in Parlamento, rimaste nell’ombra vittime di un atteggiamento di basso profilo che non fa bene all’Italia”.

Dalla riunione dunque segnali positivi – conclude il presidente della Provincia - , nella direzione di una valorizzazione del livello di governo provinciale, ridimensionata secondo parametri tagliati sulle singole realtà ed identità, a rafforzare un ruolo ed una presenza territoriale più forte, mediante concentrazione di funzioni ed un dimagrimento degli altri livelli di governo presso i quali più difficile è il controllo del cittadino. Un’apertura dunque che fa ben sperare per il mantenimento di servizi importanti: manutenzione della scuole, delle strade, tutela dell’ambiente, formazione professionale, vincolo idrogeologico, tutela delle acque presso un presidio prossimo alla gente”.

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