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Le “sardine” si organizzano anche a Latina: manifestazione il 7 dicembre

La data scelta con un sondaggio del gruppo Facebook "6000 sardine a Latina”: “Travolgiamo con la nostra marea il populismo. Scendiamo in piazza portando i valori di civiltà”

Le “sardine” si organizzano anche a Latina e hanno una prima data per una manifestazione anche nel capoluogo pontino. In settimana, sulla scia delle grandi mobilitazioni di Bologna prima e di Modena poi, è nato da “una chiacchiera tra amici” il gruppo Facebook "6000 sardine a Latina” che in pochi giorni ha fatto registrare un boom di adesioni, oltre 4mila. 

E ora c’è una data per una manifestazione da organizzare nel capoluogo pontino. E’ stata decisa al termine di un sondaggio lanciato dal gruppo che si è chiuso alle 22 di ieri, 22 novembre, e che ha visto una grande partecipazione. La data scelta, e comunicata dallo stesso gruppo Facebook, è quella di sabato 7 dicembre. Ancora da decidere il luogo che sarà comunicato a giorni. 

“Dopo la straordinaria partecipazione ai flash mob in Emilia-Romagna e nel resto d’Italia abbiamo deciso di organizzare un evento a Latina. La marea delle sardine non si arresta! - si legge nel post su Facebook di uno degli amministratori - La destre sovraniste e populiste di questo paese e i suoi rappresentanti stanno instaurando un clima di odio e paura, dividendo il Popolo Italiano. Vogliono un Paese grottesco, dove si incentivano le disuguaglianze, l’odio e la guerra tra i più deboli. È ora di dire basta! Stretti come un banco di sardine, ci uniamo per dire che questo non accadrà nel nostro nome. È tempo di reagire a questa narrativa politica mendace sulle spalle degli Italiani.

Latina e la Provincia di Latina deve rispondere, abbiamo bisogno di ognuno di noi. Abbiamo bisogno di una piazza unita contro la violenza, abbiamo il dovere di dare una risposta, netta e storica. Perché la nostra città è un simbolo e insieme possiamo dimostrare che anche qui esiste una resistenza. Latina è una città meravigliosa e la sua provincia anche, sappiamo cosa vuol dire accoglienza e lo dimostrano le culture diverse che hanno convissuto dalla sua nascita ad oggi. La Lega non ci rappresenta. Travolgiamo con la nostra marea il populismo. Scendiamo in piazza portando i valori di civiltà che sono scritti nella nostra Costituzione.

Diciamo basta! Facciamo sapere al mondo che questa non è l’Italia che vogliamo. Facciamo vedere che siamo lavoratori, studenti, giovani e anziani, donne e uomini, omosessuali e eterosessuali, bianchi e neri, siamo di Aprilia, di Bassiano, di Campodimele, di Castelforte, di Cisterna di Latina, di Cori, di Fondi, di Formia, di Gaeta, di Itri, di Latina, di Lenola, di Maenza, di Minturno, di Monte San Biagio, di Norma, di Pontinia, di Ponza, di Priverno, di Prossedi, di Rocca Massima, di Roccagorga, di Roccasecca dei Volsci, di Sabaudia, di San Felice Circeo, di Santi Cosma e Damiano, di Sermoneta, di Sezze, di Sonnino, di Sperlonga, di Spigno Saturnia, di Terracina, di Ventotene, che siamo tanti, che siamo gentili: senza violenze e senza bandiere vogliamo dire che non siamo come loro!”. 

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