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Di Giorgi sfiduciato, Meloni: “Dietro solo una squallida spartizione di poltrone”

Anche il presidente di Fratelli d'Italia interviene dopo il Consiglio di ieri che ha sancito la caduta del sindaco Di Giorgi: "Forza Italia è nelle mani di ras locali". La replica di Alessandro Calvi: "Le amnesie pilotate della Meloni"

Dopo la sfiducia al sindaco di Latina Di Giorgi con Forza Italia che ieri in Consiglio ha approvato la mozione presentata dal Partito Democratico prende la parola anche il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

“Quello che è accaduto al Comune di Latina è l'ulteriore dimostrazione che Forza Italia è nelle mani di ras locali totalmente disinteressati al futuro del centrodestra” commenta duramente la Meloni. “Solo due settimane fa si è potuto bloccare il tentativo del coordinatore regionale di FI Fazzone di far cadere il sindaco Di Giorgi, grazie alla fortunosa concomitanza con le elezioni regionali nelle quali con lealtà abbiamo contribuito alla vittoria in Liguria di Giovanni Toti. Neppure quattro giorni dopo, ecco che in alleanza con il Pd, Forza Italia sfiducia a Latina, per la seconda volta di seguito, l’amministrazione di cui fa parte, privando la città del governo democraticamente eletto dai suoi cittadini.

Analogo copione - prosegue la Meloni - era stato recitato poche settimane prima a Terracina, nella stessa provincia e con identici attori protagonisti. Dietro queste crisi amministrative, nessuna ragione politica ma solo squallide lottizzazioni e spartizioni di poltrone. Quindi, delle due l’una: o Silvio Berlusconi sapeva ed ha avallato questa ennesima porcata del suo coordinatore regionale; o Forza Italia è semplicemente un partito che non esiste, dove ogni banda capeggiata da questo o quel guappetto fa quello che gli pare”.

“In entrambi i casi esiste un problema grande come una casa, che pesa come un macigno su qualunque ipotesi di centrodestra realmente alternativo alla sinistra di Renzi: si può fare un’alleanza politica con questa Forza Italia? Sinceramente, se in queste ore non arriveranno chiari segnali di condanna, penso proprio di no” conclude Giorgia Meloni.

Il suo duro intervento poche ore dopo il duro post del deputato pontino Pasquale Maietta che a poche ore dal Consiglio ha attaccato Forza Italia. “Certo non si manda a casa un sindaco senza avere nulla in cambio, non vi preoccupate hanno avuto ed avranno” scrive l’onorevole pontino in un duro post su Facebook.

IL POST INFUOCATO DI MAIETTA

LA REPLICA DI ALESSANDRO CALVI - "Le parole della Meloni su quanto accaduto a Latina evidenziano quello che sosteniamo da sempre. Sono loro che pensano di poter decidere le sorti di una città e di un territorio a telecomando. Sono loro che sono abituati a manovrare le persone e non certo Forza Italia o Fazzone. Sono loro che pensano di stabilire da Roma le sorti di Latina": così il coordinatore provincialedi Forza Italia a Latina, Alessandro Calvi replica alla Meloni.

"Oggi, e lo ribadisco con vigore, Forza Italia cammina a testa alta per la città e non so in quanti possano dire la stessa cosa. Chi non è mai stato autonomo rispetto ai ras romani è l’ex sindaco Di Giorgi che per decidere i nomi dei suoi assessori è corso nella Capitale a chiedere indicazioni alla Meloni preferendo basse logiche di partito alla possibilità di dare spazio alle professionalità locali. E’ stato Fratelli d’Italia che in questi mesi ha costantemente mortificato la città e i cittadini venendo meno all’impegno preso con loro in campagna elettorale. La Meloni così infervorata ad attribuire "porcate" a Forza Italia e al coordinatore regionale Fazzone dove stava quando la porcata è stata fatta a Terracina da un primo cittadino che ha tradito il patto con gli elettori, che lo avevano votato come sindaco del Pdl, che si sono trovati governati da una maggioranza formata da chi aveva perso quelle elezioni. Dove era quando Forza Italia è stata messa all'opposizione a Terracina prima e a Latina dopo? Dove era la sua fede incrollabile nella lealtà e nella condanna di chi gira le spalle alle alleanze e ai cittadini?

Come al solito la Meloni usa la doppia morale preferendo omettere quello che non le fa comodo. E questa è una pratica che la accomuna alla perfezione con i suoi sodali di Latina tutti pronti a sparare e a zero e a strumentalizzare la realtà pur di non affrontare i propri errori. Chi oggi taccia Forza Italia di essere traditrice è chi conosce bene il senso di questa parola perché per primo ha tradito. La Meloni, Di Giorgi e Calandrini prima hanno incassato da Forza Italia e da Berlusconi, che ha incoronato Di Giorgi quale sindaco del Pdl ed è venuto a Latina all’apice del suo consenso per dargli tutto il sostegno possibile, e poi hanno cambiato casacca con una velocità che ha dell’incredibile.

Forza Italia è stata compatta e coerente e la coerenza per noi, a differenza di FDI e della stessa Meloni, non è un valore negoziabile nei fatti e non solo a parole. Per queste ragioni abbiamo deciso di andare nella massima sede istituzionale che è il consiglio comunale, e non dal notaio, a discutere la sfiducia non sottraendoci ad un confronto che Di Giorgi invece non ha mai accettato e ci ha sempre negato. Se in quanto accaduto un’anomalia c’è stata riguarda il fatto che la mozione di sfiducia proposta dal Pd sia stata sottoscritta dal capogruppo di FDI a Latina. Forza Italia, tutti i suoi consiglieri e assessori, hanno tenuto fede alla parola data, hanno proposto il confronto. Di contro, in consiglio comunale, siamo stati costretti a prendere atto che il confronto non ci sarebbe mai stato, tanto che il sindaco non si è degnato neanche di ascoltare gli interventi dei consiglieri. Le ragioni per proseguire la consiliatura sono state affossate da Di Giorgi, Calandrini e tutta FDI in accuse personali che nulla hanno a che fare con la buona politica e la buona amministrazione".

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