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Sindaco sfiduciato, dopo Zaccheo anche Di Giorgi. Ora arriva il commissario

Come accaduto cinque anni fa anche per Vincenzo Zaccheo, finisce anticipatamente la consiliatura di Giovanni Di Giorgi. Ora al Comune arriverà il commissario prefettizio che governerà fino alle elezioni del 2016

Per la seconda volta consecutiva si chiude anticipatamente la consiliatura a Latina. Dopo Zaccheo, stessa sorte per Giovanni Di Giorgi che nella serata di ieri, dopo un Consiglio comunale lunghissimo e durato oltre 10 ore, ha visto approvare la mozione di sfiducia presentata dal Partito Democratico - 20 i favorevoli, 7 i contrari e 3 gli astenuti -.

Una mozione che i suoi colleghi di partito di Fratelli d’Italia avevano firmato per portare la discussione in Consiglio evitando la strada del notaio e che alla fine è stata votata anche da Forza Italia - come era accaduto anche nel 2010 con Zaccheo - sancendo la caduta del sindaco.

Una fine consiliatura che porta dietro di sè una coda velenosa che sancisce la fine del centrodestra nel capoluogo pontino. Nel suo intervento ieri in aula Di Giorgi ha puntato il dito contro Fazzone e Moscardelli che “hanno deciso che questa esperienza amministrativa deve finire”, e contro i suoi ex alleati di Forza Italia.

I partiti nascono e muoiono. Forza Italia oggi conclude la sua storia in maniera indecorosa: dopo il flop elettorale delle regionali, con l’abbraccio fraterno tra Fazzone e Moscardelli sulla pelle della nostra città. I partiti nascono e muoiono, lo ripeto, ma gli uomini restano, così come resta la dignità con cui hanno interpretato il proprio ruolo istituzionale“

“Sicuramente - ha proseguito poi il primo cittadino - anche io ho le mie colpe avendo governato con spirito di collegialità, dando autonomia e fiducia ai miei assessori, invece di accentrare tutto e gestendo come un despota. E questo me lo devo proprio rimproverare perché ho lasciato troppo spazio a chi non lo meritava e mi ha ripagato trasformando gli uffici comunali in dependance della Procura, dei Carabinieri, del Nipaf, della Guardia di Finanza, della Questura, con innumerevoli inchieste in corso. Ma me ne vado a testa alta”.

Tante le critiche mosse dall’opposizione all’amministrazione guidata da Di Giorgi anche durante il Consiglio comunale di ieri, tra le altre la questione degli asili nido, le scuole, il cimitero, la metro, la spazzatura e la Latina Ambiente.

Partito Democratico che dal canto suo rigetta le accuse di un “accordo con Forza Italia”. “I latinensi che vogliono una città migliore condividono i motivi e apprezzano la decisione di sfiduciare il Sindaco - scrive il consigliere De Marchis sulla sua pagina Facebook -. Hanno l'intelligenza per capire che la convergenza dei voti nel Consiglio Comunale è una dinamica normale nei regimi democratici e non ha alcun valore strategico, tanto meno è la conseguenza di una visione comune di città. Solo chi si ostina a non riconoscere la drammaticità dello stato in cui è ridotta Latina, oppure non è libero di esprimere il proprio pensiero si rifugia dietro l'alibi dell'asse PD-FI”.

"È finita. Sono fiero che l'ultimo mio atto da consigliere comunale e da capogruppo del PD sia stato quello di riuscire a sfiduciare questo pessimo Sindaco. Da domani tutte le energie per vincere finalmente a Latina" è il commento a caldo sempre su facebook di Alessandro Cozzolino.

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Intanto a Latina inizia l'era del commissariamento. Nei prossimi giorni sarà il prefetto Pierluigi Faloni a nominare il commissario prefettizio che traghetterà il Comune di Latina fino alle prossime elezioni che si terranno nella primavera del 2016.

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