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La battaglia in difesa del Tar, Fazzone: “La soppressione una scelta scellerata”

Il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Lazio inviato una lettera al Ministro della Giustizia Andrea Orlando per scongiurare la soppressione della sede distaccata del Tar di Latina

Una scelta scellerata e priva di ogni fondamento che comporterebbe solo disagi e, cosa peggiore, l’allontanamento di servizi fondamentali e della giustizia dai territori e dai cittadini”. A parlare è il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Lazio, Claudio Fazzone che nei giorni scorsi ha inviato una lettera al Ministro della Giustizia Andrea Orlando per scongiurare la soppressione della sede distaccata del Tar di Latina a partire dal primo luglio 2015.

“In queste ore si sta predisponendo il Piano di riorganizzazione della giustizia che deve recare misure di ammodernamento e razionalizzazione della spesa - prosegue Fazzone -, tenendo conto della collocazione geografica, così come della mole di lavoro e dell’organizzazione dei servizi giudiziari. Purtroppo in questo Paese stiamo subendo gli effetti di una distorta interpretazioni della spending review.

Anziché contenere la spesa ed eliminare gli sprechi si procede con tagli indiscriminati producendo di fatto risparmi economici irrisori. Inoltre il mantenimento della sede distaccata del Tar di Latina non comporta spese visto che i locali sono di proprietà del demanio, il personale non ha subito implementazioni e il Comune di Latina si è fatto carico delle spese di cancelleria e delle utenze. La nostra non è una battaglia legata a sterili campanilismi ma radicata nella esigenza di dare risposte ai cittadini”.

“La nascita della sede distaccata del Tar di Latina e Frosinone - prosegue il senatore di Forza Italia in una lunga nota - risponde ad una particolarità ben precisa che sta nella mole di lavoro derivante non solo del contenzioso amministrativo di Regione, Province, Comuni e di tutti gli altri Enti derivati ma anche quello che origina dai Ministeri dato che il foro competente è Roma. Basta pensare che la sezione del Tar di Latina nel 2014 ha svolto un ruolo fondamentale di decongestionamento della sede centrale di Roma che ha costi di gestione altissimi ed oltre 85mila ricorsi pendenti.

Questo significa che la sua soppressione comporterebbe un ulteriore aggravio di lavoro per il Tar del Lazio che già oggi non riesce ad evadere le pratiche in giacenza.
Inoltre il Tar di Latina serve un territorio, quello di Latina e Frosinone, che conta su una popolazione di oltre un milione di abitanti che si raddoppia, quasi, durante la stagione estiva data la vocazione turistica di queste province”.

Non solo, ma per Fazzone, le sedi distaccate costituiscono un fondamentale presidio di legalità nei confronti delle attività delle pubbliche amministrazioni ed assorbono una parte rilevante del contenzioso, con risultati egregi sul piano di smaltimento dell’arretrato. “Latina, ad esempio, ha ridotto i fascicoli pendenti da 7.787 a 4.280. La sede distaccata di Latina in questi anni ha dimostrato di poter rispondere velocemente alle esigenze dell’utenza e delle amministrazioni interessate con la trattazione e la definizione delle questioni di maggiore urgenza e rilievo pubblico.

Va inoltre considerato che la sede distaccata serve un territorio particolarmente disagevole ed eterogeneo sul piano logistico e dei collegamenti. Ciò vale per il personale, i cui funzionari ed i cui legali interni devono sommare alle ore di servizio necessarie per lo svolgimento delle attività giudiziarie in sé quelle necessarie al raggiungimento della sede, così come per i cittadini che ricadono nell’ambito territoriale di competenza del Tar di Latina: raggiungere la sede centrale, ubicata nel cuore della Capitale, per gli abitanti di alcuni comuni può comportare viaggi particolarmente estenuanti della durata di molte ore. Per queste ragioni, perché giustizia, legalità e sicurezza sociale sono elementi su cui non si può risparmiare ma al contrario, si deve investire ho chiesto al ministro Orlando di non procedere alla soppressione della sezione del Tar di Latina”.

LETTERA DI DI GIORGI AL CONSIGLIO DI STATO

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