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L'europarlamentare Procaccini: "Indagato per rimproveri a una dipendente. Non ho nulla da temere"

Il politico di FdI spiega la sua versione dei fatti ricostruiti nelle carte dell'ordinanza Free Beach, che una settimana fa ha portato anche all'arresto dell'ex sindaca Roberta Tintari

"Come sapete sono indagato per due fattispecie di reato nell'inchiesta Free Beach che coinvolge 54 persone e che risale a febbraio 2021". Esordisce così l'europarlamentare di Fratelli d'Italia Nicola Procaccini in una lunga conferenza stampa in cui ha voluto spiegare le sue verità sull'operazione che ha travolto l'amministrazione comunale di Terracina, in cui anche lui appunto risulta indagato.

"La richiesta della procura al gip è del 24 febbraio 2021 e trova parziale accoglimento con l'ordinanza del gip di sette giorno fa - spiega - Intercorre quindi un anno e mezzo fra la richiesta e l'ordinanza. Le indagini non riguardano questo anno e mezzo ma tutti i fatti antecedenti. Due i reati per cui sono indagato: il primo, quello più grave di cui sono unico indagato, riguarda l'induzione indebita a dare e promettere utilità". Il caso è relativo al rilascio della licenza di spettacolo viaggiante concesso all'impresa Oasi Sea Park in un periodo in cui Procaccini era ancora sindaco di Terracina. Mentre per l'accusa di turbativa d'asta il riferimento è al piano di salvataggio balneare del 2019. A proposito del primo episodio ricostruito nelle carte dell'ordinanza, Procaccini parla di "due punti di vista diversi", il suo e quello di una dipendente dell'amministrazione comunale. Il nodo, secondo l'europarlamentare ed ex sindaco di Terracina, era tutto nel requisito della residenza dell'imprenditore, che "era solo una delle opzioni possibili". "Se io questo rimprovero non lo avessi fatto avrei consentito una omissione in atti d'ufficio dell'impiegata, seppure in buona fede", spiega. E aggiunge: "Non c'è stato da parte mia nessun accanimento nei confronti della dipendente. Possibile che per questo si può indagare un sindaco? Io per questo reato rischio da 6 a 10 anni di carcere, per un rimprovero giusto fatto a una dipendente comunale. A questo punto mi chiedo chi può essere così pazzo da candidarsi a sindaco?".

Procaccini si dice "convinto che già nella fase di indagine, l'autorità giudiziaria sarà in grado di fare emergere presto la verità dei fatti e le responsabilità delle persone" e "mi aspetto di essere totalmente escluso dai reati per cui sono indagato". Poi esprime solidarietà alla ex sindaca Roberta Tintari, finita agli arresti domiciliari nella stessa operazione e conclude: "Bisogna avere pazienza e fiducia nella magistratura: prima o poi la verità arriva. Non ho niente da temere".

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