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La visita di Fratelli d’Italia al lido di Latina: “Fino ad ora tante promesse e pochi fatti”

Dal porto di Rio Martino, all’erosione passando per la destagionalizzazione e il degrado delle passerelle, le criticità evidenziate. Calandrini: “Vogliamo dare una mano all’Amministrazione per sbloccare le cose che sono ferme”

C’è stata ieri pomeriggio, 8 luglio, l’annunciata visita della delegazione di Fratelli d’Italia sul lungomare di Latina. Un’occasione anche di confronto con operatori balneari, diportisti, residenti. All’appuntamento, organizzato da Daniela Vivolo del direttivo comunale, hanno partecipato il senatore Nicola Calandrini, il vicecoordinatore regionale Enrico Tiero, i consiglieri regionali Fabrizio Ghera, Chiara Colosimo e Sergio Pirozzi, il coordinatore comunale Gianluca Di Cocco, i consiglieri comunali Andrea Marchiella e Matilde Celentano, ed esponenti del partito comunale e provinciale.

La prima tappa è stata a Rio Martino durante la quale è stata analizzata la situazione del porto canale, “in attesa di un bando per la sua gestione e vittima di un continuo rimpallo di responsabilità tra Regione Lazio, provincia e comune di Latina”. La visita è proseguita poi presso lo stabilimento Lido Di Nausicaa dove è stato affrontato il tema dell’erosione delle coste, della destagionalizzazione che non c’è, e dello stato di degrado delle passerelle, argomenti su cui l’amministrazione comunale ha fatto tante promesse e pochi fatti.

“Ringrazio i nostri consiglieri regionali per essere intervenuti - ha dichiarato a margine della visita il senatore e coordinatore provinciale Nicola Calandrini - e ringrazio Daniela Vivolo per aver organizzato questa iniziativa. Quello di oggi è un incontro propositivo, con l’obiettivo di dare una mano all’amministrazione per sbloccare le cose che sono ferme, a partire dall’approdo di Rio Martino o dalla delibera per avviare i lavori per Via Massaro. Latina deve svolgere il ruolo di comune capoluogo e sollecitare gli enti preposti, a partire dalla Regione, a fare ognuno la propria parte per portare il nostro territorio fuori dalle secche dove si è messo. In passato abbiamo fatto tante attività, i miglioramenti sono stati frutto di un’amministrazione di centrodestra, mentre in 3 anni e mezzo di amministrazione Coletta non abbiamo visto nessuna opera inaugurata. Ma oggi non vogliamo solo fare gli accusatori, vogliamo dare supporto con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione e con i nostri consiglieri e i nostri rappresentanti istituzionali”.

“Serve una politica forte, che pungoli chi è preposto ad intervenire, ma bisognerebbe partire in anticipo, mentre l’amministrazione Coletta arriva sempre in ritardo su tutto quanto - ha dichiarato il coordinatore comunale di FdI, Gianluca DI Cocco -  Abbiamo avuto rassicurazioni sul ripascimento entro l’inizio della stagione, siamo arrivati a luglio e non è stato fatto nulla. Dobbiamo mettere in condizioni gli operatori del litorale di poter fare impresa e di poter offrire i servizi, ed ecco perché senza il PUA non possiamo applicare la destagionalizzazione. Stiamo peccando sotto tutti i punti di vista”.

Tuona contro l’amministrazione comunale e regionale il vicecoordinatore regionale di FdI Enrico Tiero: “Basta con questa prosopea che vuole far credere che va tutto bene. Basta con questo modo di fare. Non si può andare avanti così”. Ha parlato di incuria e soldi persi con riferimento al progetto Metamorfosi la consigliera comunale Matilde Celentano. Il capogruppo Andrea Marchiella ha anticipato che chiederà un’audizione alla commissione regionale competente per sapere che ne è stato del PUA del lungomare di Latina.

La consigliera regionale Chiara Colosimo ha garantito che Fratelli d’Italia farà la sua parte, il partito rappresenterà le istanze di Latina alla Pisana, grazie al suo valore aggiunto che è Sergio Pirozzi, presidente della commissione per la tutela del territorio e l’erosione costiera. “Ho scoperto che non c’è un piano delle coste - ha esordito Sergio Pirozzi - Ci sono finanziamenti pari a 6 milioni di euro per Latina che sono al palo. Avevo detto che quelle risorse dovevano andare ai comuni, perché la Regione è un ente di programmazione ma non può essere una stazione appaltante. Adesso dobbiamo capire perché quei 6 milioni non sono stati spesi. Serve uno studio generale sulle coste per avere una visione a 360 gradi per dare priorità alle emergenze, ai ‘codici rossi'. La politica - conclude il presidente della XII Commissione - deve stare al servizio dei cittadini e degli operatori”.

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