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Simone Nardoni, chef di Essenza si racconta: "Da una stradina nascosta di Pontinia alla Stella Michelin"

L'intervista al giovane chef pontino che ha riconfermato la "Stella" nella Guida Michelin Italia 2023

Trentacinque anni da poco compiuti, un forte legame con l'Agro Pontino dove è nato, cresciuto, diventato chef e una "Stella Michelin" arrivata dopo tanti sacrifici e voglia di farcela. 

Simone Nardoni è il giovane e talentuoso chef di Essenza, ristorante di Terracina al quale è stata confermata la "Stella" lo scorso 8 novembre, in occasione della presentazione della Guida Michelin Italia 2023. LatinaToday lo ha intervistato per scoprire meglio la sua storia fatta di lavoro, tenacia, tradizione e voglia di sperimentare. Una storia di successo che ha le radici nel territorio pontino, ma porta a fare un viaggio in tutto il mondo.

Simone, la Stella Michelin torna ancora in casa Essenza, cosa rappresenta per te questo riconoscimento?

Mi fa prendere consapevolezza del lavoro fatto ed è la benzina per alimentare il nostro motore e fare sempre meglio.

Quando è arrivata per la prima volta?

Era novembre 2020, in pieno Covid. La stella Michelin ci ha accompagnato in questo difficile periodo, ci ha aiutato a restare saldi e a raddrizzare il tiro, a rimanere concentrati su quella che è la nostra cucina.

E qual è la cucina di Essenza?

Una cucina che ha i piedi ben piantati nell'Agro Pontino, ma la testa che viaggia dappertutto. Il territorio è sempre il mio punto di partenza e mai una gabbia, ma mi piace contaminarlo con ricordi di viaggi, esperienze, prodotti che mi hanno particolarmente colpito. Abbiamo, ad esempio, in menu un piatto che viene accompagnato da una salsa fatta con i cannolicchi di Terracina e sakè. 

Essenza non è sempre stato a Terracina però, il tuo percorso inizia dove sei nato...

Esatto. Dopo l'istituto alberghiero e diverse esperienze in altri ristoranti, ho aperto il mio in una traversa defilata di Pontinia. Precisamente in via Giacomo Leopardi. Essenza nasce lì, a luglio del 2011, poi nel 2019 mi sono trasferito a Terracina. 

Chi c'è insieme a te su questa nave che porta a scoprire tutto il mondo?

Il mio secondo Luca Cacciotti con me dal 2015 che si occupa della pasticceria, Luca Minutilli da tre anni con me, che si occupa dei secondi,  Marco Rosilli, ragazzo di Roma, che si occupa della partita dei primi piatti e Jonathan Lucconi che si occupa dei benvenuti. 

Entrando da Essenza cosa deve aspettarsi un cliente?

Vorrei che le persone che si siedono al nostro ristorante percepissero di stare qui a Terracina ma si lasciassero accompagnare in un viaggio emozionante. Il nostro obiettivo è quello di fargli scoprire posti che non conoscono o di riportarli in luoghi dove hanno lasciato il cuore. E per farlo proponiamo tre percorsi degustazione: il primo di tre portate a 60 euro, il secondo di cinque portate da 85 euro e il terzo, il più completo, da 8 portate, a 110 euro. 

I dolci hanno un ruolo centrale nel ristorante Essenza, perché?

Secondo me sono una delle parti più importanti del menu, perché chiudono il pasto e possono pregiudicare la riuscita di un pranzo. La parte dolce è spesso sottovalutata al ristorante, per noi, invece, è un tassello fondamentale. 

Trovarti a Terracina, a due passi dal mare, in un territorio ricco di prodotti di qualità è un valore aggiunto?

Assolutamente. Qui è facile reperire prodotti straordinari, dal comparto ortofrutticolo a quello ittico, siamo in uno dei tratti più pregiati della costa del Tirreno. Non vorrei essere altrove.  

A chi vorrebbe intraprendere il tuo stesso percorso, ma ha paura di partire in un piccolo centro, cosa diresti?

Direi di continuare a crederci e, se hanno un sogno di seguirlo fino alla fine. Io ho aperto in una stradina nascosta di Pontinia, non in centro a Roma o a Milano, eppure siamo qui a parlarne. 

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