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Giovedì, 28 Settembre 2023
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Il giro di Peppe a Latina: dagli anni ’60 ai giorni nostri

Quali sono i luoghi di Latina in cui i giovani si incontrano? Come sono cambiati nel corso degli anni?

Quando si nomina “il giro di Peppe” per molti scattano i ricordi della gioventù, quando il cuore batteva a mille anche per un nonnulla e tutto sembrava più bello.  Ogni generazione sfida l’altra su quanto la città e le usanze della propria gioventù fossero migliori di tutte quelle precedenti e le successive e si va avanti così decennio dopo decennio inseguendo ricordi ed emozioni.

I luoghi della città dunque si plasmano in base al vissuto dei suoi abitanti, delle situazioni, dei momenti passati e così la fisionomia dei luoghi tende a cambiare nella memoria collettiva.

Ma che cos’era il giro di Peppe? Sicuramente il luogo in cui i giovani si ritrovano, si conoscono e si frequentano e Latina dagli anni ’60 in poi ne ha conosciuti diversi nei quali sono nati o si sono conclusi amori, amicizie, sono girate voci e pettegolezzi, sono capitati scandali, scazzottate, ma anche lieti eventi.

Negli anni ‘60 e ‘70

Il centro cittadino è sempre stato catalizzatore della presenza dei ragazzi, in particolare, quando Latina era ancora così giovane, si usava passeggiare in circolo tra corso della Repubblica, via Eugenio di Savoia, piazza della Libertà e via Diaz dove c’era la Standa. Nel tardo pomeriggio o nelle primissime ore della sera si passeggiava in gruppo e ragazzi e ragazze si scambiavano occhiate furtive fino a quando il giovanotto di turno non si faceva coraggio e andava a parlare con la giovane che aveva colpito col suo fascino.

Negli anni 80

Le dinamiche di approccio rimangono più o meno quelle, ma le zone sono cambiate leggermente: i gruppetti di ragazzi si sono spostati chi in Piazza San Marco tra le panchine e i primi bar e locali sulla via, in corso della Repubblica e chi in via Isonzo all’angolo con via Tucci nei pressi di Gelatomania, la gelateria era diventato un punto di incontro prima di andare in giro per la città. In quegli anni si iniziavano a frequentare anche le discoteche dallo storico Coliseum sulla Pontina al Felix. Gli anni ’80 sono stato il periodo in cui i ragazzi iniziavano a essere più liberi, anche se sempre soggetti al coprifuoco, ma meno “timidi” nell’approccio con l’altro sesso e sfrecciavano felici su vespe e motorini come il Ciao e il Sì.

Negli anni ‘90

Lo “struscio” si svolgeva sotto i portici sempre in centro, da Palazzo M fino a via  Eugenio di Savoia lungo corso della Repubblica, ma i veri luoghi di aggregazione erano in quel periodo la biblioteca e il Vicolo Cieco. La biblioteca non era frequentata dai giovani più studiosi, o meglio non solo da loro, ci si andava con la scusa dello studio ma per lo più si passava il tempo a fare pausa con gli amici e conoscere nuove persone. In questi anni la biblioteca è stata il luogo nel quale una intera generazione si è conosciuta, nel quale sono nate amicizie e amori che durano ancora oggi, si sono discussi sogni e progetti, alcuni dei quali poi hanno anche visto la luce. Il Vicolo Cieco era un altro luogo storico per i ragazzi di quei tempi, era il locale al mare che proponeva portentosa musica dal vivo, una breve parentesi nel pieno degli anni ’90, che sapeva di libertà, spensieratezza e piacere di stare insieme.

Gli anni 10 del 2000

È proprio alla fine degli anni ’90 che cominciano ad aprire nuovi locali sempre nel centro della città tra via Adua, Via Neghelli, via Lago Ascianghi e via Fratelli Bandiera, ed è qui che si concentrano i ragazzi quando escono da casa. Ormai è definito il centro della movida latinense, i primi anni c’erano tre o quattro locali in tutta la zona, che pian piano si sono triplicati fino a soppiantare tutti gli altri esercizi commerciali e far rinominare via Neghelli, la via dei pub. I ragazzi nel primo decennio del 2000 hanno iniziato a frequentarli soprattutto d’inverno, spostandosi d’estate al mare dove i chioschi sul lato destro del litorale di Latina offrivano musica e la possibilità di ballare in spiaggia.

L’ultimo decennio

Nell’ultimo decennio gli adolescenti, soprattutto i più giovani, continuano a passeggiare in centro, tra piazza San Marco, il Parco Falcone e Borsellino, Corso della Repubblica, piazza della Libertà e Piazza del Popolo, complice anche la ZTL che permette loro di girare in libertà. Ma la maggior parte dei giovani si riversa alla via dei pub, inondando le strade di brusio, di chiacchiere e risate abbandonando anche il lungomare, sempre più deserto nelle ore serali.

I costumi col tempo sono molto cambiati, le abitudini anche, ma la ricerca dell’altro, la voglia di far parte di un gruppo, di stare con i propri coetanei, l’emozione dietro uno sguardo complice è sempre la stessa dei ragazzi di 50 anni prima.

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