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Jefferson esclusivo a Latinatoday: “Latina sono tornato”

A tu per tu col bomber brasiliano già tornato con un gol in Coppa Italia. Ad attenderlo ora ci sono la tifoseria e la prova campionato. E se si avvera la profezia di Pecchia …

Non molto tempo fa Fabio Pecchia era stato chiaro sul conto del brasiliano: “Jefferson non si discute, è un valore aggiunto della squadra. Vedrete, sarà decisivo con almeno una decina di gol”. Numeri che al momento sono lontani dall’essere realizzati. Il carioca ha accusato un inizio di stagione stentato (è ancora a secco di gol in campionato, ndr); ha sempre giocato come titolare senza incidere, fino a un mese e mezzo fa quando si è materializzato un nuovo, ennesimo infortunio. Eppure il Latina, nonostante il mucchio di punti messi in cascina e le belle prestazioni, manca di una prima punta da 10-15 gol a stagione (Tulli non ce ne voglia), quella che consentirebbe il decollo definitivo per intendersi. Jefferson potrebbe fare al caso suo: l'ha già dimostrato la passata stagione. Basti immaginare solo per un momento a cosa può fare (in più) il già rodato collettivo messo su da Pecchia con un bomber di razza a guidare l’attacco: davvero tanta roba.

Ciao ”Jeff”, innanzitutto come stai? Qual è stata l’entità del tuo infortunio?

Sono tornato finalmente. Mi sento bene, sono davvero contento. Mi porto dietro questo problema da un bel po’, da quando nel 2009 mi sono rotto la mandibola. Sì perché da quel momento mi è cambiata la postura e ho spostato tutti i carichi da lavoro a sinistra sforzando il muscolo. Non è la prima volta che mi strappo purtroppo. Fortunatamente adesso abbiamo capito come monitorare il problema.

Che ci dici del Latina, te l’aspettavi così in alto in classifica e soprattutto in grado di sfoggiare così belle prestazioni?

Tutto sommato devo dire di sì. Abbiamo fatto bene in ritiro e poi la società ha messo su un organico all’altezza.

Come spieghi il tuo inizio di stagione poco convincente?

Fisicamente non stavo al meglio, ma questa non può essere una scusa. Sicuramente anche un po’di sfortuna e disattenzione da parte mia, visto che le occasioni le ho avute. Però adesso sto più tranquillo, sono tornato al gol e questo mi dà fiducia.

Cosa vi dà in più Fabio Pecchia. Che differenze trovi con la gestione Sanderra?

Pecchia ci dà tanto. Lui è stato calciatore e questo conta molto: sa cosa pensano i giocatori, capisce quello che può dare ognuno. Il mister cerca di lavorare molto mentalmente. Ecco direi che è proprio questo il surplus in più. Per quanto riguarda le differenze con la gestione Sanderra devo dire che tutti e due sono molto bravi. Mi sono trovato bene con entrambi, anche se certamente ognuno ha le sue peculiarità tattiche.

Pecchia ha detto che sei un attaccante da doppia cifra e tutto l’ambiente Latina sta aspettando con ansia i tuoi gol. Sei consapevole di avere sulle spalle una bella responsabilità?

Io cerco sempre di fare bene. Mi dispiace per gli infortuni, purtroppo, che mi hanno costretto a stare fermo. Adesso ho in mente di non infortunarmi più, e spero veramente di poter aiutare il gruppo con tanti gol. Per quanto riguarda il numero non so a quanto potrò arrivare, ma prometto che darò il massimo per arrivare in doppia cifra.

Come preferisci giocare, con una punta a fianco o col tridente?

Tatticamente non ho problemi, mi adatto facilmente. Non ho preferenze.

Che ricordo hai del presidente Condò?

Quando ho perso mio padre l’anno scorso (esattamente un anno fa, ndr) è stato uno di quelli che mi ha consolato. Lo ricorderò sempre come una persona sorridente, proprio come me. Quando sono tornato in Italia dal Brasile ho avuto un po’di problemi e lui mi è stato vicino. Da quel momento ho capito chi era veramente il presidente Condò.

Dove sogni di giocare almeno una volta nella vita?

Mi piacerebbe tornare in Brasile e giocare nel San Paolo. È una tradizione di famiglia: mio padre e mio nonno erano degli appassionati e io ho sempre seguito la squadra.

Dove troveremo il Latina nel mese di aprile?

Io spero sempre in alta classifica. Mi auguro che la squadra continui così e che possa stare sempre lì davanti.

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