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Calcio, Sanderra schietto e sincero: “Abbiamo più fame dell’Avellino”

Il nuovo mister parla a 360° prima della grande sfida di domenica. "Riempiamo lo stadio. Se vinciamo la Coppa Italia? Intanto giochiamo. Ci vuole umiltà"

Il Latina è in rampa di lancio verso la sfida di cartello della 27^ giornata che la vedrà contrapposta alla capolista Avellino. Certo, sarebbe stato più interessante uno scontro con gli irpini a diverse coordinate di classifica, ma anche se il sogno chiamato ‘B diretta’ è sfumato, bisogna restare coi piedi ben puntati a terra perché i piani alti sono là e la zona play off va consolidata. La marcia va ripresa sin da subito, sin dall’Avellino. La capolista è una squadra temibile, ma il Latina non gli è da meno. E poi occorre la scossa per uscire dall’empasse che ha afflitto la squadra per tutto il mese di marzo (la vittoria manca da ben 5 giornate, troppe). L’Avellino arriverà gasato con ben oltre 500 tifosi al seguito. C’è da credere che non sarà una passeggiata di salute: il sergente di ferro Sanderra è pronto ad accoglierli.    

Mister, ancora un’esperienza a Latina così a stretto giro di posta: se l’aspettava?

Beh, così a stretto giro di posta non direi: sono passati 9 mesi (ride, ndr). No, non me l’aspettavo perché comunque il Latina stava andando bene ed io avevo intrapreso altre strade (forse qualcuno lo dimentica, ma sono stato io a lasciare il Latina).

Opportunità all’estero che poi non si sono concretizzate?

Esatto, e alla fine mi sono dovuto fermare.  

Cosa rappresenta per lei questa città?

È la città in cui vivo. Calcisticamente parlando ci sono le imprese: la scalata in C1 e la salvezza. Se proprio ci sarebbe dovuto essere un avvicendamento in panchina, posso dire, che persona con più esperienza della piazza di me non c’è.

E poi sono rimasti diversi giocatori dalla passata stagione che lei ha allenato …

Infatti, più di metà squadra. E in tv ho seguito tutte le partite.

A proposito di giocatori, come spiega l’astinenza da gol di un giocatore come Danilevicius?

Danilevicius ha solo un problema fisico. Quando tornerà apposto darà il suo apporto da grande giocatore qual’è. Ho massima fiducia in lui; il problema è che non è mai stato apposto fisicamente.

Ha detto di aver visto le partite del Latina in tv. Secondo lei in che percentuale Danilevicius ha dato il suo apporto?

Ci ho parlato e mi ha detto di non essere mai stato al 100%. Uno che nell’ultimo scorcio di B ha totalizzato 7 gol e ha fatto la carriera che ha fatto non può essersi scordato adesso come si gioca a calcio.

Anche perché l’ambiente borbotta e si incomincia a fare delle domande da diverse giornate ormai …

Bisogna restare tutti calmi e attenderlo quando tornerà al 100%: Tomas è un grande giocatore.

Quando è arrivata la chiamata da parte della dirigenza quanto ci ha messo a 'realizzare' e, soprattutto, quanto ci ha pensato?

2 Secondi (ridendo). Dopo Benevento ho dato disponibilità immediata perché comunque l’occasione è importante. È vero, lo staff che mi ha preceduto ha fatto grandi cose e di questo sono avvantaggiato; ma è altrettanto vero che sento mia questa lunga scalata del Latina: è un’occasione che credo di essermi meritato.

Quali sono le condizioni della squadra dopo questa settimana di allenamenti?

La squadra si è messa disposizione. I ragazzi hanno reagito alla grande (sono dei professionisti). Non siamo entrati con i carichi pesanti sin da subito … Alla fine comunque il test vero sarà domenica.

Chi sono gli indisponibili per l’Avellino?

Danilevicius, Cejas (che non è al 100%) e Tulli, ma domani faremo ulteriori verifiche.

Come ha trovato la squadra a livello psicologico?

Ho trovato una squadra un po’giù col morale, ma è normale. Dopo diverse partite che non vincik … In questi casi l’unica medicina sono i 3 punti e la vittoria, che ribalterebbero tutte le situazioni e farebbero ritrovare le convinzioni a questi ragazzi perché le potenzialità ci sono: il Latina è una grande squadra.

Pensa che nel gruppo si stava insinuando un problema di sfiducia o di scarsa autostima?

Non tanto di sfiducia. È solo che non hanno trovato la chiave giusta per uscire dal periodo negativo. Vediamo che cosa succede con questa scossa. Io sono pienamente fiducioso.

Lei ha detto che avrebbe apportato delle modifiche all’assetto della squadra. Assisteremo a degli stravolgimenti tattici rispetto al recente passato?

No, il solco è quello: il 4-3-3. Però questa è una squadra che può far bene il 4-4-2 o anche altri moduli. Bisogna solo essere preparati e organizzati per farlo. Stiamo provando diverse soluzioni, ma comunque stiamo parlando di una squadra matura dal punto di vista dell’assetto tattico.

Cosa ne pensa dell’Avellino?

L’Avellino ha trovato la miscela giusta: giocatori di lavoro e di grande qualità, soprattutto davanti. è una grande squadra, sta facendo un campionato strepitoso … Meglio incontrare l’Avellino subito così avremo un impatto a livello emotivo forte ed è proprio quello che ci serve.

Loro verranno qui per vincere …

Noi abbiamo solo un risultato: vincere (risoluto). Se loro hanno fame di vincere noi ne abbiamo molta più di loro. Stanno vincendo il campionato, ma la posta in palio è comunque alta. La società è ambiziosa e vuole puntare in alto.

Sarà la partita del riscatto?

Sì, ma oltre alle parole ci vogliono i fatti. Nel calcio può succedere di tutto, ogni partita fa storia a sé. Quello che non mancherà di certo saranno grinta e voglia di vincere.

Cosa si sente di dire ai tifosi?

Se l’Avellino arriverà con tanti tifosi noi dobbiamo riempire lo stadio. Il problema a Latina non sono quelli che vengono, ma quelli che non vengono. C’è un gruppo di 2000 circa sempre presenti. Il ‘problema’ sono quelli che vengono solo ai grandi appuntamenti …

I cosiddetti occasionali?

Esatto, proprio quelli (risata).

Secondo lei la serie B per questa piazza è più un sogno o una possibilità concreta?

Nella vita quando si crede fortemente in un sogno si può realizzare (serafico).

Un’ultima doverosa domanda, dalla risposta (a parer mio) tutt’altro che scontata. Dopo l’Avellino ci sarà il ritorno di Coppa Italia. Se dovesse alzare al cielo questo trofeo quanto lo sentirebbe suo?

Non è una domanda così banale. Ho già detto che sono subentrato dopo il grande lavoro profuso dallo staff precedente. Intanto vediamo di vincerla, dopodiché la vittoria sarà di chi ci è arrivato in quelle condizioni. Viviamo di umiltà e non di presunzione. L’anno scorso quando ci siamo salvati il primo pensiero è stato per Marco Ghirotto: la salvezza è stata per metà opera sua. Non vogliamo togliere niente a nessuno, ma solo aggiungere qualcosa di importante al lavoro svolto dallo staff precedente.

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