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Pecchia-Avellino: l’amarcord. “Sarà un’emozione giocare al Partenio”

Nerazzurri domani pomeriggio impegnati nell'insidisosa trasferta di Avellino, vivaio che ha visto crescere calcisiticamente mister Pecchia. È allarme rosso formazione in casa Latina

 

 

 

 

Domani si leva il sipario sulla dodicesima d’andata con in programma Avellino-Latina, match di cartello insieme all’altro scontro al vertice Viareggio-Pisa. Per i nerazzurri si tratta di un banco di prova arduo, considerati i seri problemi di formazione. Impossibile proporre l’undici titolare (Milani, Agius e Barraco sono out per squalifica), dunque bisognerà dar fondo a tutte le energie nervose e al cuore per superare ancora una volta l’ostacolo.

 

PROBLEMI DI FORMAZIONE – L’assenza in avanti di Dario Barraco è una tegola pesante che porterà via imprevedibilità e qualità all’attacco del Latina. Ma non sono previste rivoluzioni tattiche; con ogni probabilità il buon Tulli si piazzerà al centro dell’attacco (ancor di più dopo la risolutiva prova col Benevento) coadiuvato da Agodirin e Tortolano. Il vero problema è in difesa dove Pecchia è costretto a fare i conti con le assenze pesanti di Agius e capitan Milani. L’unico sicuro di un posto è Bruscagin, arruolabile sulla fascia. Cafiero è partito alla volta di Avellino, ma non è disponibile; Giacomini è tornato ad allenarsi col gruppo durante la settimana. Pecchia gli chiederà uno sforzo per essere presente sin dal primo minuto.

 

PECCHIA E L’AVELLINO – Sarà anche una partita dell’amarcord per Fabio Pecchia, che ha “bazzicato” Avellino e dintorni quando correva l’anno 1985. All'età di dodici anni infatti entra nelle giovanili della formazione irpina, per poi esordire in prima squadra nella stagione 91/92 in serie B. Nella stagione 92/93 l’”avvocato” (Pecchia è laureato in giurispudenza, ndr) viene riconfermato da un Avellino che si appresta ad affrontare la stagione in C1. È in quest’annata che avviene la consacrazione definitiva; a fine stagione registrerà 29 presenze e un gol. “L'Avellino è una squadra costruita per primeggiare – ha commentato Pecchia -, un ambiente davvero particolare che sa caricarti quando serve. Io, in primis, l'ho vissuta sulla mia pelle. Ho dato tanto, tantissimo a quei colori – ha concluso con un sorriso –. Adesso spero sia tempo di riprendersi qualcosina indietro”.

 

 

 

 

 

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