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Latina, pioggia e pari al "Partenio": più un punto col carattere

Il Latina dimentica le ultime uscite di campionato con una grande prestazione. Finisce 1-1 con l'Avellino e i punti in classifica ora sono 21. Aspettando il Frosinone

 

 

 

I canarini se la vedranno domani nel posticipo del lunedì con il Benevento. Nel frattempo il Latina agguanta un punto importantissimo e insperato con l'Avellino, visto come si era messa oggi al “Partenio”. Dopo 40’ nei quali i nerazzurri hanno fatto vedere di che pasta sono fatti (tornando a giocare come nelle uscite più brillanti), Angelilli commette un fallo sciocco, sferrando un colpo ad Angiulli e lasciando i suoi in 10. Peccato perché si sarebbe potuta vedere un’altra partita, ma bene perché è uscita fuori la personalità della grande squadra, quella che tutti i tifosi attendevano di vedere. Un segnale positivo e un avvertimento al campionato: il Latina c’è e non ha nessuna intenzione di scendere dal carro dei primi della classe. Ora i punti in cascina sono 21, a 2 dalla vetta occupata dal Pisa, oggi al pareggio in casa del Viareggio per  2-2. Si sta disputando un campionato  bellissimo ed equilibrato che solo alle sue ultime battute decreterà le papabili per un posto nei play-off. Al momento rimane tutto in bilico con ben nove squadre racchiuse in un fazzoletto di 9 punti.

 

 

 PRIMO TEMPO - Guardiamo alle prime battute e pare che il Latina abbia ripreso il piglio di qualche giornata fa, quando con gioco palla a terra e circolazione veloce ha ben abituato i suoi tifosi, al bel gioco oltre che ai risultati sorprendenti. Sono i nerazzurri a fare la partita. L’Avellino guarda e a reagisce soprattutto con le veloci ripartenze targate Zappacosta e Catania. Il primo squillo di tromba è pontino però, con l’ariete Tulli, il maggior terminale offensivo; al 12’ Gerbo lo serve dalla destra con un bel cross, ma l’attaccante romano non capitalizza al meglio fiondando la sfera ben oltre la traversa. Il Latina manovra e incrementa la mole di gioco con Gerbo, ben disposto davvero, autore al 14’ di una serpentina che fa scattare tutti gli allarmi all’interno della difesa irpina. Il centrocampista viene messo giù con la forza; ne scaturisce una punizione interessante sulla quale De Giosa spara a rete senza centrare il bersaglio grosso. Al 17’ i padroni di casa rispondono con il centrattacco Castaldo, che non arriva su un traversone dalla trequarti sparato dal laterale Angiulli. Il Latina, da par suo, si rende di nuovo pericoloso 8’ più tardi. Il nigeriano “Kola” serve bene in area Tulli che manca l’appuntamento con il gol scaricando direttamente sul portiere Fumagalli, invece di metterla in mezzo per i compagni meglio posizionati. E proprio quando tutto lascia presagire al gol imminente è l’Avellino a passare in vantaggio. Castaldo insacca in maniera rocambolesca un pallone vagante in area; sulla linea di porta però Bruscagin cicca malamente la sfera che poteva essere agilmente  spazzata. Nonostante l’ingiusto svantaggio, i nerazzurri non si abbattono e non paiono minimamente scalfiti. Angiulli al 37’ fa registrare un’altra emozione con un tiro centralissimo che Bindi neutralizza. Mentre al 42’ si materializza il fattaccio: Angelilli, reo d’aver portato un colpo proibito ad Angiulli, viene espulso. Ma pare piovere sul bagnato oltre che in campo. Cinque minuti più tardi il signor Saia manda negli spogliatoi lo stesso tecnico Pecchia, per reiterate proteste, ma legittime, visto che l’arbitro aveva fischiato il duplice fischio, salvo poi tornare sui suoi passi per concedere un ulteriore minuto di recupero.   

 

SECONDO TEMPO – Riprendono le ostilità con il Latina in avanti. Giacomini prova a impaurire i lupi con un sinistro improvviso dalla distanza che termina a lato. Ma è solo un flebile inizio. Poco dopo infatti i padroni di casa vanno vicini al raddoppio con D’Angelo, il migliore dei suoi. Sul cross dalla destra di Bariti prima Cottafava si immola sul centrocampista irpino; è lo stesso D’angelo, poi, a ribadire sulla faccia alta della traversa. L’Avellino è arrembante e cerca di ammazzare la partita, il Latina stringe i denti per non tracollare definitivamente. Al 13’ sono pericolosi ancora i biancoverdi con Bariti che sbaglia clamorosamente a due passi dalla porta. Al 18’ avviene il cambio che si rivelerà risolutivo per l’esito del match; entra Claudio Cafiero, al ritorno in campionato dopo un anno di assenza dai campi per infortunio. Nonostante i rischi corsi e una situazione che sembrerebbe precipitare da un momento all’altro, i nerazzurri tirano fuori gli attributi e trovano il meritato pareggio. Su angolo di Cejas, al 30’, la palla arriva sulla testa di Sacilotto che spizza nell’area piccola. A due passi dalla linea è proprio Cafiero a ribadire in rete di testa; il difensore campano può così far esplodere la gioia repulsa dopo la  lunga agonia. Al 34’ i nerazzurri possono addirittura raddoppiare. Su una punizione battuta da Sacilotto Fumagalli non è impeccabile, e perde il pallone sul quale si fionda il subentrato Pagliaroli che solo davanti al portiere non insacca. L’Avellino ha ancora qualche freccia al suo arco: al 37’ ci prova Bariti a far male, ma la palla messa in mezzo viene ribattuta da Cottafava. Prima del fischio finale ci prova Alberto Gerbo, il migliore in casa Latina, con una saetta lanciata dai 35 metri che finisce alta sopra la traversa. Nei ai 4 minuti di recupero (divenuti inspiegabilmente 5) segnalati dal quarto uomo succede poco o niente. Il Latina esce così indenne da un capo ostico come il “Partenio”, e porta a casa un punto che nel bilancio di campionato potrebbe pesare come un macigno.

 

 

 

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