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Ahi Latina, 2-1 a Gubbio: una sconfitta che brucia

Un Latina sprecone e svagato in difesa esce sconfitto dal "Barbetti" di Gubbio e scivola al quarto posto. Perugia ko a Viareggio. L'Avellino vola in B

Il Latina esce con le ossa rotte dal “Barbetti” dopo una partita palpitante che avrebbe anche potuto portare a casa. Non si riesce a comprendere se sia stata più brava la squadra di casa ad impensierire il Latina o se siano state più gravi le pecche mostrate dai nerazzurri. Sanderra opera una mini rivoluzione nel modulo rinunciando al rodato tridente; imbottisce il centrocampo (con un uomo in più) e si affida alle verticalizzazioni per innescare i guizzi del panzer Jefferson. Nel primo tempo la squadra non ha brillato particolarmente nel gioco espresso e solo un gol fortunoso di Gerbo è riuscito a togliere momentaneamente le castagne dal fuoco. Il Gubbio ha attaccato il Latina aprendo falle in difesa che Sanderra dovrà necessariamente riparare; altrimenti si dovrebbero interpretare come un campanello d’allarme in vista degli imminenti play-off. Nel secondo tempo la partita si è aperta e il Latina ha più volte rischiato di raggiungere il meritato pareggio con Pagliaroli (traversa per lui) e un Danilevicius, ancora latitante in zona gol, che ha comunque offerto una prestazione vogliosa di riscatto. La sconfitta brucia, ovviamente e dagli altri campi non arrivano notizie confortanti. La Nocerina ha battuto nel derby il Benevento e scavalca i nerazzurri relegandoli al quarto posto a quota 49. L’Avellino ne fa 4 all’Andria e vola virtualmente in serie B. Solamente il Perugia incappa nello stop col Viareggio e rimane fermo a 52. I prossimi impegni del Latina in campionato si chiamano Paganese e Carrarese. Manco a dirlo occorrerà vincere e soprattutto con prestazioni convincenti.

PRIMO TEMPO – Sanderra rivoluziona il suo Latina proponendo un centrocampo a 4 (anziché il tridente) composto da Ricciardi, Gerbo, Cejas e Burrai. In avanti Jefferson agisce da punta centrale, supportato sa Schetter, chiamato a ricamare l’azione. Dietro Bindi blinda i pali. La difesa è composta da Milani, recuperato all’ultimo secondo, Cottafava, De Giosa e dal maltese Agius. Il Gubbio risponde affidandosi alla mole di Galabinov in attacco e alle sortite di Malaccari e Caccavallo, gli uomini di Coppola addetti a “pungere” (Sottil squalificato è in tribuna, ndr). Si inizia con le squadre ben rintanate nei rispettivi fortini. Il primo acuto della partita è del Latina, all’8’; Ricciardi taglia tutta l’area eugubina come una saetta, ottimamente servito dalla verticalizzazione di Cejas, ma il suo cross è poca cosa e termina tra le braccia di Venturi. Un minuto dopo  i nerazzurri suonano la carica con Schetter che ci prova dal limite dell’area, ma il suo sinistro è troppo molle e finisce al rallentatore oltre la linea di fondo. Al 10’ Il Gubbio risponde prontamente; è Briganti a sfiorare il gol di testa su invito di Radi, ma Bindi è bravo e devia in angolo. Sul calcio d’angolo successivo il Latina suda ancora freddo: Malaccari trova Bartolucci liberissimo di inzuccare, ma Il suo colpo di testa finisce alto di un soffio. La partita è sorniona, le due squadre si equivalgono. Il Gubbio ci prova maggiormente lungo le fasce, mentre ai nerazzurri non rimane che la verticalizzazione alla ricerca forsennata delle spizzate di Jefferson. Al 20’ Cejas ci prova dai 30 metri con la palla che va fuori di molto. Il gioco dei nerazzurri, per la verità, latita (in attacco Schetter e Jefferson si vedono pochissimo). Al 34’ corre un altro brivido lungo la schiena dei tifosi pontini (un centinaio circa accorsi al “Barbetti”, ndr); Bindi per poco non combina il patatrac non trattenendo un pallone sul quale Guerri di testa manda fuori. Tre minuti più tardi arriva l’inatteso vantaggio ospite. Burrai trova Gerbo con una pennellata precisa direttamente da centrocampo; il numero dieci pontino (ex di turno) anticipa l’uscita di Venturi con un colpo di testa che va a insaccarsi lentamente in porta. 1-0 Latina e una dedica 'con cuore' in tribuna da parte di Gerbo, al primo gol stagionale con la maglia nerazzurra. Al 42’ l’ultima azione di rilievo della prima frazione: Caccavallo pesca il sempre presente Guerri dentro l’area di rigore che non capitalizza mancando la porta di testa.

SECONDO TEMPO – La partita si fa subito scoppiettante. Il Gubbio si porta subito in avanti col neo entrato Di Piazza che, al 2’, mette in difficoltà Giallombardo (entrato al posto di Milani) nell’uno contro uno, lo salta e scarica verso la porta trovando la base del palo. È il preambolo al gol. Dall’azione di calcio d’angolo successiva Briganti tocca di testa trovando una deviazione fatale di Jefferson che funge da assist, e il difensore centrale del Gubbio non deve far altro che spingere la palla in rete. Il Latina risponde con Agius (uno dei migliori della partita); il maltese è imprendibile sulla fascia, entra in area e con una finta si libera al tiro da distanza ravvicinata, ma Venturi è bravo a opporsi in angolo. Sullo stesso calcio d’angolo sempre il maltese torva il pallone di testa, ma non il bersaglio grosso. Sul ribaltamento di fronte Caccavallo mette in serie difficoltà Bindi con un sinistro rasoterra che l’estremo difensore è chiamato a togliere da dove non batte il sole. Anche il Gubbio apre inevitabilmente le sue maglie e il Latina si fa vedere. Cejas al 19’ ha la possibilità di scaricare da una mattonella comoda:  dai 20 metri scocca un rasoterra fuori di poco. Nel frattempo Sanderra getta nella mischia Danilevicius al posto del volenteroso Jefferson. Il lituano al 23’ ha tra i piedi l’occasione del vantaggio; Ricciardi lo serve puntualmente in area, ma lo zar non trova il tap-in anche grazie alla perentoria chiusura di Briganti. Il Latina si riversa in avanti, e inevitabilmente si concede alle sortite dei padroni di casa. Il gol del vantaggio umbro si materializza su un’altra svista della difesa. Caccavallo, al 74’, è liberissimo di staccare in area di testa e di battere Bindi per la seconda volta. Il Latina riparte a testa bassa; Danilevicius, al 32’, controlla un buon pallone al limite dell’area, ma il suo tiro è sporcato e Venturi può bloccare comodamente in presa plastica. Anche Gerbo, al 40’, partecipa al festival delle occasioni mancate con un destro liftato dai 25 metri che non riesce a sorprendere Venturi. Due minuti più tardi lo emula Pagliaroli, subentrato all’acciaccato Schetter. Danilevicius lo serve di sponda ottimamente, ma l’attaccante pontino si attorciglia sul pallone di testa trovando solo la faccia alta della traversa. E sulla ribattuta il lituano manca l’impatto col pallone. Prima che l’arbitro decreti il triplice fischio c’è ancora spazio per una punizione di Radi, che Bindi è bravo ad allontanare in angolo.

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