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Forlan, da “mejor jugador mundial” 2010 a calcio bidone 2012

Decretato a furor di popolo il calciatore più deludente della scorsa stagione. Da un'idea dello scrittore pontino Cristian Vitali

Come il calcio che conta ha decretato la sua stella più luminosa (quel Lionel Messi arrivato al suo 4 pallone d’oro), così è stato eletto Diego Forlan peggior rivelazione della passata stagione di serie A (lo scorso 9 gennaio, ndr). La manifestazione vinta, in particolare, è il l’ormai blasonato calcio bidone, ideato dal pontinissimo Cristian Vitali. Cristian in questo modo si avvicina al mondo del calcio in maniera scanzonata e originale. Tutto da spulciare è il suo sito web calciobidoni.it, una galleria dettagliata in fatto di calciatori che hanno calcato i manti verdi della serie A. Calciatori-bidoni (rigorosamente stranieri) si intende. O meglio coloro che sono stati portati in Italia in pompa magna e hanno poi miseramente deluso le aspettative. A noi ci piace ricordarli ogni qual volta se ne presenta l’occasione; alcuni sono entrati nel cuore degli appassionati di calcio di tutto lo stivale. Gloriose (e grottesche) le loro gesta, dentro e fuori dal campo. È l’altro lato del calcio, quello più povero di contenuti tecnici, ma ricco di tanta ben accetta ironia. Quest’anno la kermesse si è fregiata della partnership di alcuni vettori di comunicazione nazionale come il Guerin Sportivo, Fantagazzetta e la trasmissione OkGoal in onda su OkRadio.it.

DIEGO SU TUTTI – In lizza c’erano anche il papero (Pato), arrivato a toccare l’11,2 % di voti (su un totale di 6612 votanti) e lo juventino Elia che ha toccato la punta del 9,5. Forlan ha staccato tutti col suo 17%. Evidentemente la sue apparizioni in nerazzurro (18 in totale) rapportate al numero di gol segnati (2) sono state davvero troppo poco. Senza contare che il biondo di Montevideo ha passato buona parte della stagione in infermeria. Flop totale insomma, che ricorda un po’ il Gabriel Omar Batistuta nerazzurro ( correva l’anno 2003). Ha sicuramente pesato il fatto che Forlan ha vestito la casacca numero 9, lasciata libera da un pezzo da 90 come Samuel Eto’o. Troppe per il Cacha dunque le aspettative non corrisposte. Ricordiamo che ha trascinò con i suoi gol la Celeste (l’Uruguay) portandola ad un passo dalla finale mondiale 2010; si è guadagnato il titolo di miglior giocatore della competizione e un anno dopo ha alzato al cielo una sfavillante Coppa America. Probabilmente l’inizio della discesa, ma un neo soltanto in una carriera comunque indiscutibilmente luminosa.

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