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Coronavirus, centri sportivi a rischio. L’allarme che arriva da Formia: “Ci hanno abbandonati”

Salvatore Di Nitto, titolare del circolo Nuoto Formia, intervenuto nella trasmissione "Cosa succede in città" su Radio Cusano Campus: “Il Governo non si è posto il problema di chi ha attività come la nostra. Tanti non riapriranno”

“Il Governo non si è posto minimamente il problema di chi ha attività come la nostra. Ci hanno detto di chiudere e ci hanno totalmente abbandonati”. A delineare il quadro delle difficoltà che sono chiamati ad affrontare anche i centri e i circoli sportivi in questo periodo è Salvatore Di Nitto, titolare del circolo Nuoto Formia intervenuto ai microfoni della trasmissione "Cosa succede in città" condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus. 

In piena emergenza coronavirus, mentre si pensa a come gestire la cosiddetta fase-2, i centri sportivi saranno probabilmente tra le ultime attività ad aprire. E lo sa bene Di Nitto che non nasconde il periodo difficile che sta affrontando il settore. ”Il problema è che ci si è focalizzati in maniera troppo leggera sull'argomento, senza porsi minimamente il problema di chi ha strutture per cui paga l'affitto - ha affermato -. Attività come la nostra hanno dovuto far fronte a mutui, quindi abbiamo pendenze con le banche e non avendo alcun tipo di profitto siamo praticamente impossibilitati a pagare queste scadenze. Non ci si è proprio preoccupati di questo aspetto, ci hanno detto di chiudere ma è finita lì”. 

“Immaginiamo chi ha le piscine, che hanno dei costi di manutenzioni altissime. Farci ripartire con corsi individuali, senza assembramenti, sarebbe anti-economico, non si può reggere un centro sportivo con 3-4 frequentatori alla volta - ha detto ancora Di Nitto -. La maggior parte dei centri sportivi viene gestita nell'ottica non a scopo di lucro, quindi non possiamo immaginarci margini che ci permettono di andarci a caricare di ulteriori debiti. Inoltre gli abbonamenti sono stati prorogati, perciò quando ripartiremo ci ritroveremo ad affrontare i primi 3-4 mesi della riapertura senza incassare soldi. Rischiamo di non poter gestire la situazione allo stesso modo di prima. Di questo ne risentiranno tutti coloro che lavorano nel settore”. 

“Abbiamo fatto sentire la nostra voce - ha poi concluso Di Nitto -, abbiamo fatto anche una petizione con tutti che operano nel settore dei centri sportivi, ci hanno completamente abbandonati, non veniamo proprio presi in considerazione. Per quelli che potranno riaprire, tenendo in considerazione le nuove normative, sarà difficile gestire la situazione. Molti non riapriranno proprio".

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