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Il coronavirus ferma lo sport, Osservatorio: “Tanti eventi annullati e pesanti danni economici”

Presidente Muzio: “L’Osservatorio per lo Sport e il Turismo Sportivo lancia proposte per il dopo-Covid. Intanto per tutti gli associati è stato attivato un supporto di consulenza legale”

Il coronavirus ferma anche lo sport. Sono tanti gli eventi sportivi, in tutte le discipline, che erano in programma nella provincia pontina, che avrebbero portato sul nostro territorio, da aprile a giugno, atleti provenienti da tutto il mondo con un conseguente introito anche a livello economico, e che in invece sono stati cancellati. Pensiamo ad esempio a Sabaudia Rowing 2020, Sport Party 2020 a Terracina, Open Waterloo Polo a Latina, IFT Beach Tennis World Championships a Terracina. 

I primi ad essere danneggiati sono le società e gli organizzatori: per ogni evento che viene cancellato si registrano danni economici considerevoli e spreco di anni e mesi di duro lavoro e allenamento. 

“Un clima surreale quello che tutti noi stiamo vivendo – spiega Annalisa Muzio, presidente dell’Osservatorio per lo Sport e il Turismo Sportivo – che ci ha bloccati da un giorno all’altro senza nemmeno avere il tempo di capire bene cosa stesse accadendo. Ci siamo messi il cuore in pace, abbiamo subito pensato alla nostra salute, nostra e dei nostri cari, ma adesso è ora di iniziare a ragionare sul fatto che da ogni problema nascono sempre nuove opportunità. Questo è il nostro approccio alle difficoltà, come fanno gli sportivi che in religioso silenzio, ancora oggi, stanno cercando di capire come potere riprendere le attività, gli allenamenti e come risollevarsi da una crisi economica che non ha precedenti. Un atteggiamento composto, diligente, come si addice a chi fa dello sport la propria ragione di vita. E mi congratulo con tutte le associazioni che fanno parte del nostro grande Osservatorio per lo Sport per la pazienza che hanno avuto fino ad oggi. Abbiamo messo a loro disposizione il nostro ufficio legale per cercare di districarsi nei meandri dei vari Decreti usciti finora, per il resto molti di loro hanno dovuto dire addio a campionati e grandi eventi in programma nei prossimi mesi. 

Ma il nostro atteggiamento continua ad essere costruttivo; forse – aggiunge Muzio – questa è l’occasione per ripensare l’approccio allo sport. Sto parlando di programmazione, di ripensare a come gestire al meglio le nostre strutture sportive che, a Latina soprattutto, dobbiamo adeguare e mettere a disposizione delle tante squadre della nostra città che già sono dovute emigrare per potere disputare i loro campionati. Penso alle tante società sportive che ancora stanno combattendo con i canoni imposti dal Comune che, finito questo incubo, dovrà iniziare a darci risposte concrete. Perché in tempo di emergenza già bisogna pensare a come ripartire per non cadere in una crisi economica che altrimenti non ci darebbe speranze. Il nostro compito, per la nostra città e per i nostri ragazzi (che forse stanno vivendo il disagio più grande lontani da scuola, amici e sport) è quello di ripartire mentalmente, emotivamente, economicamente e socialmente. 

Per farlo abbiamo bisogno di tutti: delle Istituzioni, di iniziative economiche di supporto, abbiamo bisogno delle associazioni di categoria, ma soprattutto abbiamo bisogno delle nostre realtà locali che devono ripartire per potere continuare a portare, sul nostro territorio, attività ed eventi sportivi. Eventi sui quali, tutti, dobbiamo iniziare a puntare per il rilancio della nostra economia. Creare un programma condiviso, investire seriamente in fiere, turismo sportivo, ovvero eventi che sappiano coniugare, ad esempio, sport e cibo, visto che la nostra provincia è ricca di tradizioni eno-gastronomiche. Questo dovrà essere il nostro nuovo obiettivo per ripartire il giorno dopo la fine di questa dannosa pandemia. La nostra – continua il Presidente Muzio – è una richiesta, alle istituzioni tutte, di restare vicino a chi crea posti di lavoro e ricchezza. Questo è quello che inizieremo a chiedere, a nome di tutte le associazioni e gli sportivi che fanno parte del nostro Osservatorio, il giorno dopo in cui riusciremo a tornare alla normalità. Un monito, una proposta, un invito che lanciamo in questo momento di stasi in cui tutti noi abbiamo più tempo per pensare, per  poterci trovare pronti non appena potremo iniziare a ricostruire il nostro futuro. Noi stiamo già predisponendo nuovi progetti e siamo pronti a ripartire…e lo faremo con ancora più energia, consapevoli di quanto sia importante il nostro ruolo”. 

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