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Iuliano lancia il suo Latina contro il Pescara degli ex: “La squadra è carica, siamo pronti”

Il tecnico punterà sul capitano Viviani, ma deve fare i conti con gli acciacchi di Crimi e Brosco, ancora in dubbio. "Gli ex? A volte nei matrimoni ci sono problematiche tecnico-tattiche più che litigi"

Dopo l’amaro k.o. di Avellino, Iuliano e il suo Latina attendono il Pescara al Francioni, in una sfida decisiva, come tutte quelle che da qui alla fine attenderanno i pontini. Il tecnico nerazzurro è carico, così come tutta la sua squadra.

“E’ stata una settimana particolare, tra acciacchi e giocatori giù di morale dopo la partita di Avellino. Non possiamo però soffermarci su quello che è avvenuto ad Avellino. Nonostante qualche problemino, siamo vivi e dobbiamo fare risultato a tutti i costi. Crimi e Brosco sono in dubbio, vedremo domani mattina come si sentiranno”, ha affermato il tecnico.

Non fa pretattica Iuliano, ma non si scompone molto sulle scelte che adotterà domani: “Jaadi è un talento, un bravo ragazzo, ma ha 18 anni e dobbiamo gestirlo nella maniera migliore. Abbiamo variato alcune situazioni, ma sta crescendo, nonostante alcuni problemi anche di lingua. Si sta integrando bene e sta cominciando a capire cosa significhi vivere un momento particolare come il nostro”.

Capitolo esterni e mezzali, “Ristovski, è molto duttile, un grande calciatore con cui si può lavorare bene. La questione Ristovski o Angelo riguarda le mie richieste. Per me è l’ideale avere una catena forte. Se non hai gamba, non sfondi. Poi abbiamo il problema di Oduamadi, la cui assenza peserà”, ha evidenziato.

“Giochiamo bene, ma quel poco che concediamo ci costa caro. Nel campionato di B, chi fa la partita spesso ha più difficoltà, e chi aspetta e riparte fa meglio. Sarà difficile, perché il Pescara gioca bene e fa risultati soprattutto fuori casa. Abbiamo adottato delle contromisure, e si vedrà qualcosa di diverso in base all’avversario. Abbiamo le idee chiare”.

“Come si affronta l’ansia? C’è l’ansia da prestazione, ma è ciò che ti tiene vivo. Non avere tensione o qualcosa per cui lottare non dà senso di ciò che tu sei. La tensione è bella, ti avvicina a eventi importantissimi. Ogni errore lo paghiamo in maniera esagerato. Sabato scorso, non sapevo cosa dire ai ragazzi, a parte la tattica. Quando fai di tutto è dura recriminare. Siamo passati dal paradiso all’Inferno in pochi minuti. Ma li ho visti carichi, sono venuti da me a dirmi che erano dispiaciuti e che la strada è giusta”.

Il tecnico annuncia il ritorno di capitan Viviani: “Giocherà lui, anche perché Ruben ha un problema fisico. Federico mi dà più garanzie” e spende buone parole sull’ultimo arrivato Bouhna: “Ha tanta fame, e voglia di misurarsi in questo campionato. Presto lo vedrete. Sono contento di come si allena”.

Dubbi sul centravanti, il ballottaggio tra Litteri e Paolucci verrà risolto domani. La sfida di domani vedrà tornare all’Adriatico gli ex Pettinari e Bruno: “Pettinari ha fatto molto bene con il Cittadella, è stato sfortunato. E’ un ragazzo fantastico, il suo problema è il gioco spalle alla porta. A volte nei “matrimoni” ci sono più problematiche tecnico-tattiche, che litigi. Ho fatto delle scelte tattiche, non potevo sprecare o condizionare il prosieguo delle carriere di alcuni calciatori cambiando il loro modo di giocare. Ho chiesto alla società dei giocatori più funzionali. Con il Livorno ci siamo divertiti, spero di avere tutti a disposizione il prima possibile. E’ stato un dispiacere lasciar andare via Bruno e Pettinari, ma non potevamo tarpargli le ali”.

Noi abbiamo il nostro credo, Baroni il suo. Non c’è solo Bruno, ma anche Brugman, Memushaj. Riguardo le loro scelte non posso commentare, stiamo preparando 3-4 gare insieme, non si può preparare una gara utile.

Problema cartellini rossi: “Ci siamo fatti del male da soli. Non deve più succedere. C’è un regolamento interno che ho ulteriormente irrigidito. Non esiste che in un momento in cui dobbiamo usare centimetri e forza, ci condizioniamo da soli.

Chiusura sui: “Voglio bene loro come dei figli. Vorrei farli giocare ma nello spogliatoio ci sono alcuni equilibri tra “vecchi” e giovani che bisogna bilanciare. C’è un momento in cui un giovane può esprimere il suo talento o altri in cui è da preservare”. 

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