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Latina-Pro Vercelli 1-1, le pagelle: Di Gennaro c'è, Pettinari decisivo

Buon esordio al "Francioni" per l'estremo difensore, al rientro dopo un lungo infortunio. Ottima prova anche dell'esterno scuola Roma, che dà l'avvio all'azione del pareggio. Male Bruno e Brosco

Con uno striminzito pareggio, il Latina esce indenne dal Francioni, scongiurando l’ennesima sconfitta in campionato e una verosimile contestazione del pubblico. Ancora una volta la formazione di Breda ha regalato oltre un tempo, offrendo la sua peggior versione, quella molle, sfiduciata, e rinunciataria. Preda di una Pro Vercelli ben organizzata, pur con le pesanti assenze che ha dovuto fronteggiare.

Pagelle

LATINA (3-5-2) Di Gennaro 6,5; Brosco 5 (1’st Almici 6) Cottafava 5,5 Dellafiore 6; Valiani 6 Crimi 5,5 Viviani 5,5 Bruno 5 (19’st Paolucci 6,5) Rossi 5,5; Sforzini 5,5 Petagna 5 (10’st Pettinari 6,5). A disposizione: Farelli, Bruscagin, Milani, Sbaffo, Ricciardi, Doudou. All. Breda 5,5

Di Gennaro 6,5 – Esordisce al Francioni, e dimostra che l’inattività non ha ottenebrato i riflessi. Di piede su Bani salva il risultato nel primo tempo, nella ripresa si distende sul destro di Beretta. Sul gol, può farci poco. Anche se, forse, avrebbe potuto stare leggermente più avanti e meno incollato alla linea di porta

Brosco 5 – Tra Scavone, Scaglia e i movimenti dei due attaccanti, ci capisce poco. In aggiunta, alcuni banali ciabattate da oratorio. Dura un tempo (1’st Almici 6 – Molto meglio le cose con lui in campo. Tiene bene la fascia e si propone anche in avanti. Sicuri che sia improponibile come terzino in una difesa a quattro?)

Cottafava 5,5 – Laddove non ci arrivano le gambe, prova a usare l’esperienza. Riesce a non affondare, ma sbanda parecchio

Dellafiore 6 – A largo dagli impacci che coinvolgono i due compagni di reparto. A suo agio anche con il cambio di modulo

Valiani 6 – Corre tanto come sempre. Va anche spesso al cross, peccato che non si tratti mai di palloni pericolosi. Lode all’impegno

Crimi 5,5 – Un po’ trequartista, un po’ mezzala, quando Breda passa al 4-3-3. Con una serpentina notevole rischia di spaccare in due il match già dopo cinque minuti, ma pecca di egoismo non servendo Sforzini. In seguito, tanti errori, ma il pregio di partecipare all’azione del pareggio

Viviani 5,5 – Stavolta non si prende la scena, ma si limita al compitino. Poche giocate illuminanti, e scarsa fortuna sui piazzati

Bruno 5 – Dovrebbe essere il mastino del centrocampo, il pilastro di cemento armato da opporre alla mediana opposta. Invece si limita a passeggiare per il campo senza alcun costrutto (19’st Paolucci 6,5 – Gettato nella mischia come terzo attaccante. Si piazza a sinistra, e vivacizza un reparto in stato comatoso. Ha poi il merito di farsi trovare al momento giusto nel punto giusto)

Rossi 5,5 – Un salvataggio allo scadere con il quale edulcora una prova negativa

Sforzini 6 – Per una fiera dell’area di rigore come lui, affamata di gol e palloni, giocare in questa squadra è una sofferenza incredibile. A tratti sembra che ci siano pochissime differenze tra lo stare in campo e il sedere in panchina. Partecipa anche lui all’azione del gol. E senza il salvataggio di Ferri, il gol (e che gol) porterebbe la sua firma

Petagna 5 – Un passo indietro rispetto alle ultime buone prove, ma le sue colpe sono poche. E’ evidente che con Sforzini ci sia il feeling che ci può essere tra la cioccolata e la frittura di pesce. Né puoi chiedergli di giocare largo sulle fasce, e di fare i movimenti della seconda punta. Lui li fa anche, ma si snatura (10’st Pettinari 6,5 – Lui e Paolucci conferiscono al Latina un volto diverso, più incisivo in avanti. Tra l’altro, con il 4-3-3 va a piazzarsi nella posizione a lui più congeniale – quella di esterno – da dove partorisce l’azione del pareggio)

Breda 5,5 – La squadra nel primo tempo è inguardabile. Nella ripresa lancia timidi segnali di risveglio. C’entra il cambio di modulo? Difficile da dire, anche se, con il 3-5-2 questa squadra sa produrre soltanto un non gioco piuttosto deprimente. Se non altro, il 4-3-3 esalta le qualità di Pettinari, e in un momento come questo, occorre mettere in condizione di giocar bene i (pochi) giocatori di classe a disposizione 

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