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Cronaca

Arsenico nell’acqua, dati choc: a rischio la filiera alimentare

Indagine dell'Istituto Superiore della Sanità e l'Ordine dei Medici su cittadini e filiera: risultati preoccupanti. Nelle persone livelli doppi rispetto alla media

L'emergenza arsenico nell'acqua del Lazio comincia a preoccupare davvero. L'ultima novità che spaventa, e non poco, viene da una collaborazione fra l'Istituto Superiore di Sanità e l'Ordine dei Medici. Due, soprattutto, i dati che mettono paura: i cittadini delle zone interessate mostrano un livello di arsenico nell'organismo doppio rispetto a popolazioni di zone 'normali'. E soprattutto sarebbe in grave pericolo tutta la filiera alimentare di zona.

LE ANALISI - L'Istituto Superiore di Sanità ha condotto analisi su campioni di unghie e urine di 269 soggetti sani, da 1 a 88 anni di età, residenti nelle aree a rischio di Roma, Latina e Viterbo. I risultati dei test, pubblicati in giornata, non sono per niente incoraggianti. E' emerso, infatti, che la concentrazione di arsenico è pari a 200 nanogrammi per grammo contro gli 82 nanogrammi di un gruppo di controllo nella popolazione generale. Il che vuol dire che la 'quota di arsenico' è più del doppio rispetto alla media.

LE DECISIONI UE - Nel 2001 l'Ue aveva disposto precisi limiti alle quantità di arsenico, dopo che l'Organizzazione Mondiale per la Sanità aveva catalogato la sostanza come cancerogena. I limiti dell'Ue, stando anche ai dati pubblicati dopo la ricerca Iss, sembra siano superati nelle zone del Lazio interessante dall'emergenza arsenico nell'acqua.

FILIERA A RISCHIO - L'emergenza, però, potrebbe pericolosamente allargarsi. Analisi, sempre guidate da Iss e Ordine dei Medici, infatti, sono in corso su vari tipi di prodotti alimentari e dai dati preliminari emerge un livello di arsenico nel pane superiore a quello di aree con livelli di fondo. Intanto, sono in corso anche analisi di ortaggi, coltivati in tali aree. La causa dei dati 'sospetti', naturalmente, è da individuarsi nella maggiore presenza di arsenico nei terreni così come nella rete idrica, la cui acqua è usata per irrigare i campi. Ciò potrebbe significare, secondo l'allarme degli istituti sanitari, che la popolazione di queste aree è soggetta ad una maggiore esposizione all'arsenico sia per l'utilizzo dell'acqua sia attraverso la catena alimentare.

COMMENTO DI FEDERUTILITY

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