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Cronaca

Calcio violento, botte in campo dopo il pareggio su rigore in pieno recupero

Scene di violenza che non dovrebbero mai appartenere allo sport e che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. E’ accaduto al termine della gara del campionato juniores tra il Doganella e La Setina; le versioni delle due società

Un episodio di calcio violento come non dovrebbero mai accadere, a maggior ragione se a sfidarsi sono dei ragazzi così giovani. E’ successo di tutto al Galamini, il campo comunale di Doganella al termine della partita Under 19 tra i padroni di casa e i ragazzi de La Setina valida per la prima giornata del campionato juniores.

In pieno recupero, al 95esimo, gli animi si sono scaldati, troppo, quando ai setini è stato assegnato un calcio di rigore che ha permesso loro di pareggiare la partita. Scene di violenza che non dovrebbero mai appartenere al mondo dello sport e che hanno richiesto anche l’intervento delle forze dell’ordine. Alla fine cinque ragazzi sono rimasti feriti e hanno dovuto fare ricorso alle cure per le ferite e le contusioni. Dopo la gara entrambe le società hanno diffuso delle note stampa con le loro posizioni. 

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La nota dell’Asd La Setina 

“Al termine di una gara bella e combattuta i nostri pervenivano al pareggio all’ultimo secondo utile su calcio di rigore. Durante l’esultanza di gruppo si verificava un’aggressione di una violenza inaudita assolutamente ingiustificata in cui i nostri ragazzi, presi alla sprovvista mentre si abbracciavano a seguito del gol, venivano malmenati da mezza squadra avversaria - si legge in una nota del’Asd La Setina -. Quando il peggio sembrava passato, dei ragazzi appartenenti al tifo locale del Doganella sfondavano (con particolare facilità e senza alcun controllo) il cancello che divide il terreno di gioco e gli spalti invadendo il campo e inscenando una vera e propria caccia all’uomo. La cattiveria e la crudeltà delle aggressioni sono difficilmente spiegabili a parole e solo il tempestivo intervento della nostra dirigenza riusciva a raggruppare tutta la squadra in una parte del campo evitando altri feriti. Non solo, uno dei dirigenti adulti della squadra locale, in tutto ciò, non solo non ha commesso alcun tipo di azione per calmare le violenze dei propri giocatori, anzi, ne ha esaltato le gesta e ha partecipato attivamente alla caccia all’uomo, rappresentando un modello diseducativo e di violenza”.

“Si rendeva necessario – continua la nota – richiedere l’intervento della polizia chiamata dal nostro presidente poiché i nostri ragazzi e lo staff tecnico venivano ancora confinati in una zona del campo per oltre un’ora e mezza senza riuscire a guadagnare la via degli spogliatoi. Va anche specificato che un nostro dirigente veniva aggredito da quattro ragazzi, lontano dalla rissa solo perché indossante la maglia con la scritta La Setina, riportando varie ecchimosi sul volto. Riteniamo impossibile che una partita di calcio vada a finire in questo modo. II gioco del calcio è ben lontano da tutto ciò”. “Noi crediamo e portiamo avanti valori ben specifici che ci stanno dando tante soddisfazioni e siamo estremamente soddisfatti del comportamento dei nostri ragazzi, quindi pretendiamo rispetto e che giustizia sia fatta - si legge ancora nel comunicato -. Non era facile non cadere in provocazioni inutili prima e dopo la partita. I nostri ragazzi hanno portato alto i valori di lealtà sportiva e rispetto dell’avversario e cultura della sconfitta perché anche sotto di un gol abbiamo sempre e solo cercato di giocare al calcio. Siamo fieri di loro. Peccato perché quando hanno giocato gli avversari hanno dimostrato di essere una grande squadra. Avremmo fatto i complimenti a tutti al triplice fischio se ce lo avessero permesso, invece il Doganella calcio – conclude la nota – ha voluto scrivere una brutta pagina di calcio, se ancora cosi possiamo definirlo, dopo aver vissuto questa atrocità”.

La replica dell’Asd Doganella Calcio

Anche la società del Doganella Calcio ha diffuso una nota dopo la gara. “Ci dispiace immensamente che ieri - sabato ndr - in quel che è un campo di gioco, di incontro tra le società dove dovrebbe vigere il buon senso, il sano agonismo sportivo, il divertimento, invece si è voltato in un atto immane di violenza e non sportività né fuori né dentro il campo di gioco. Tutta la dirigenza me presidente compreso - si legge - è rammaricata, perché da 20 anni che sono alla conduzione di questo club, non ho mai visto nulla di simile. Abbiamo preso provvedimenti molto seri nei confronti degli elementi della nostra squadra che hanno maggiormente violato le regole e le norme comportamentali della Figc. Non intendiamo difendere nessuno ne chi è stato violento dei nostri, ne dell’altra squadra e nemmeno dei dirigenti sostenitori avversari che hanno forzato e rotto il lucchetto del cancello per entrare in campo. Noi siamo per altri valori quelli sani che da sempre ci hanno contraddistinto.

Ci teniamo a precisare - recita ancora la nota del Doganella - che tutta la nostra dirigenza sin da subito si è prodigata per cercare di calmare la mischia sia chiamando subito le forze dell’ordine, sia da soli in attesa del loro arrivo per far finire il tutto; i sostenitori presenti, inoltre, non fanno minimamente parte della nostra società sono persone esterne, i nostri veri sostenitori erano in disparte nei pressi del bar societario e i nostri genitori hanno cercato insieme a quelli che lo volevano davvero di calmare tutto. Al ragazzo che purtroppo è dovuto ricorrere alle cure mediche va il nostro più grande augurio e vicinanza. Dopo quanto successo ci sentiamo sconfitti, perché non ha vinto lo sport né dalla nostra né dall’altra parte e tutto ciò merita solo e soltanto silenzio da tutti e verrà discusso nelle sedi opportune” conclude il comunicato.

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