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Cronaca Centro / Piazza del Popolo

Cittadinanza onoraria al Questore De Matteis, uomo simbolo di legalità e cambiamento

Stamattina la cerimonia in Comune. De Matteis: "Sono orgoglioso che la comunità di Latina abbia pensato a me come uomo simbolo ma uno da solo non conta nulla, conta la comunità". Coletta: "Ha saputo promuovere i valori dell'impegno e della legalità senza alcuna paura"

E’ stata conferita questa mattina la cittadinanza onoraria al Questore di Latina, Giuseppe De Matteis. La cerimonia si è tenuta nel corso della seduta del Consiglio comunale dopo il voto unanime di tutta l’Aula, una pura formalità seguita da un lungo applauso da parte di tutti i presenti. 

Dopo le parole del sindaco Damiano Coletta e il sentito discorso di De Matteis è stata la più giovane consigliera in aula, Valeria Campagna, a consegnare al Questore di Latina il riconoscimento. 

Una giornata importante quella di oggi, una giornata in cui Latina ha ribadito il suo desiderio di legalità e cambiamento; desiderio che il 17 ottobre dello scorso hanno aveva già espresso con la manifestazione spontanea dopo l’operazione Don’t Touch e di cui il Questore De Matteis si è fatto portavoce. Questore che, nel ringraziare per il premio, ha voluto condividere il riconoscimento con la parte buona della collettività, evidenziando come solamente con la collaborazione delle istituzioni, delle altre forze di polizia, della stampa e anche del clero, sia stato possibile ottenere brillanti risultati dal punto di vista investigativo. 

LE PAROLE DEL SINDACO COLETTA - E proprio con il ricordo della manifestazione del 17 ottobre, di cui è stato proiettato un video in Aula, ha voluto iniziare il suo discorso il sindaco Coletta, “un giorno che dovrebbe entrare di diritto nella storia di questa comunità. Perché quel giorno, con quella marcia è come se la città avesse deciso di scrollarsi di dosso l’indifferenza, la passività e la rassegnazione ed è scattato un patto di legalità tra i cittadini e le Forze dell’Ordine sotto il grande contributo della Prefettura. L’operazione Don’t Touch è stato un po' lo spartiacque” ha detto il primo cittadino citando Caponnetto e rivolgendosi soprattutto ai giovani. 

“In questa giornata siamo tutti emozionati e orgogliosi; la cittadinanza onoraria al Questore De Matteis vuole essere la nostra gratitudine ad un uomo simbolo delle istituzioni che ha saputo promuovere soprattutto nei giovani i valori dell’impegno e della legalità senza alcuna paura e dando speranza” ha concluso Coletta ricordando le parole di Paolo Barsellino: “‘Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola’, perché la sfida da fare è ora, insieme e senza paura”.

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 IL DISCORSO DEL QUESTORE DE MATTEIS - Dopo il voto dell’Aula le parole di un emozionato Questore De Matteis. “C’è stata una zona d’ombra, in questa città e in questa provincia, negli ultimi anni nei rapporti tra politica, amministrazione, istituzione e cittadini; oggi - ha detto De Matteis - c’è un sereno variabile e il merito di tutto questo non può essere di un solo uomo o di alcuni uomini, il merito è di una comunità. La storia ci insegna che a fare i grossi cambiamenti non sono mai i singoli uomini, che forse hanno il merito di essere a volte presi come punti di riferimento, e io sono orgoglioso, contento, fiero che la comunità di Latina abbia pensato a me come uomo simbolo. Gli uomini da soli però non contano nulla, quello che conta sono i cittadini, le comunità. E’ successo a me di essere indicato come l’uomo del cambiamento ma poteva succedere ad altri colleghi o amici che in questi anni si sono posti il problema di quello che stava accadendo in questa provincia e hanno fatto di tutto per cambiare le cose”, il riferimento è tra gli altri al prefetto Faloni, al comandante dei Carabinieri, al commissario straordinario Barbato, al presidente del Tribunale, al Vescovo “che ha voluto far sentire la sua voce per il ripristino della legalità” o al giudice Aielli, nel 2014 vittima di minacce e nei confronti della quale fu organizzata una grande manifestazione spontanea di solidarietà. “Quello è stato il momento del non ritorno, in cui la comunità ha scelto di schierarsi, in cui tutti i cittadini di Latina hanno deciso di dire no alla criminalità, alla sottocultura delle mafie, alla prepotenza e all’arroganza di chi vuole imporre gli interessi di un gruppo a quelli della comunità”. 

“E’ stato deciso che io debba essere il simbolo di questo cambiamento, ed è una grossa responsabilità, per me e per tutti quelli che come me hanno fatto il proprio dovere. Ma a volte fare il proprio dovere non basta, occorre fare il proprio dovere con passione e coraggio, quello che noi abbiamo avuto in questa provincia - ha aggiunto il Questore De Matteis che poi ha ringraziato e ha rivolto il suo riconoscimento al prefetto Faloni e alla Procura. 

Poi un pensiero per l’Amministrazione comunale, il sindaco e i consiglieri “a cui spetta l’opera di ricostruzione della fiducia che i cittadini devono avere nella pubblica amministrazione” e ai giovani, “la linfa vitale di questa provincia che hanno tenuto alta l’attenzione sulla necessità del ripristino delle regole elementari della legalità. I giovani sono il mio punto di riferimento - ha concluso De Matteis -, non io il loro. Io ho 57 anni eppure non porto ancora gli occhiali; e quando un uomo a 57 anni vede il mondo così come lo vedeva a 18, allora vuol dire che la sua vista non è granché peggiorata, e forse neanche la sua anima. Grazie a tutti”.

Infine un pensiero è stato rivolto agli uomini e alle donne della Polizia di Stato, che quotidianamente, anche nell’ombra, svolgono il proprio compito con abnegazione, professionalità, senso del dovere e sacrificio, senza però assurgere agli onori delle cronache. Un pensiero è stato poi rivolto ai colleghi che, dopo una vita trascorsa a compiere il proprio dovere, silenziosamente vengono raggiunti dalla pensione, dopodiché quasi nessuno si ricordi più di loro.

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