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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Itri

Zone alluvionate, tutto fermo per la messa in sicurezza: i residenti preparano una denuncia

I cittadini del comitato Giovenco–Campiglioni di Itri chiedono l'attuazione del piano di intervento successivo all'ondata di maltempo che a ottobre 2021 ha colpito il paese

Alla fine hanno deciso di presentare una denuncia attraverso un legale i cittadini aderenti al comitato Giovenco–Campiglioni di Itri per richiedere l’attuazione di un piano di intervento di messa in sicurezza dell’area travolta dall’alluvione nella notte tra il 3 e il 4 novembre 2021.

“A distanza di circa due anni - dichiara Pasquale Marino, portavoce del “Comitato sfollati di Itri - nulla di risolutivo è stato fatto per la messa in sicurezza della zona, se non i tempestivi interventi del Comune di Itri relativi alla rimozione parziale dai due alvei del materiale di frana e la pulizia del fango a valle. Per tali spese la Regione ha stanziato a giugno 2022 167.635 euro ma il recente intervento regionale ad opera del Genio Civile di Cassino, per un importo di circa 60mila euro, di pulizia del canale tombinato sotto via 8 Marzo, a detta del comitato, non affronta e non incide minimamente sul rischio di alluvione e frana che continua ad incombere sulla zona.  È necessario provvedere ai lavori di messa in sicurezza delle zone di Giovenco e Campiglioni per evitare o almeno mitigare le conseguenze dovute alle criticità idrogeologiche, utilizzando le somme a disposizione dalla Regione per questo tipo di calamità”. La situazione di pericolo coinvolge 60 famiglie, 200 persone, tra cui minori, disabili e anziani.

“Ad oggi ancora subiamo i danni di quella drammatica notte – raccontano - i pavimenti si sollevano a causa della insistente umidità, le strade sono impraticabili, l’illuminazione è ancora assente, per non parlare della polverizzazione del valore economico delle nostre abitazioni”, spiegano i residenti che chiedono almeno un immediato intervento: disporre l’evacuazione dalle proprie abitazioni solo in caso di allerta rossa, per evitare sacrifici di intere famiglie con minori e anziani spesso non autosufficienti a carico”.

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