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Cronaca

Processo "Movida", condanne definitive per il clan Di Silvio

La Corte di Cassazione boccia i ricorsi presentati da alcuni degli imputati accusati di violenza privata, rapina ed estorsione aggravati dal metodo mafioso

Sentenza definitiva per alcuni componenti del clan Di Silvio coinvolti nell’inchiesta denominata “Movida” che avevano impugnato le condanne della Corte di appello di Roma. La Corte di Cassazione ha infatti confermato il verdetto di secondo grado per Costantino detto Costanzo Di Silvio (5 anni e sei mesi di carcere), Antonio Patatino Di Silvio (6 anni e quattro mesi), Luca Pes (2 anni e otto mesi) e Mario Guadagnino (un anno). I ricorsi presentati dagli avvocati Gaetano Marino, Massimo Frisetti, Maurizio Forte, Luca Melegari e Carla Bertini sono stati dichiari inammissibili mentre altri sono stati rigettati.

L’operazione, condotta dalla Squadra mobile a Latina insieme al Servizio centrale operativo e alla squadra mobile di Roma e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia nel dicembre 2020 aveva portato all’arresto di alcuni esponenti della famiglia rom ai quali sono stati contestati i reati di violenza privata, rapina ed estorsione aggravati dal metodo mafioso. 

Secondo gli investigatori, gli indagati hanno fatto leva sulla loro fama criminale e sull’appartenenza al clan, ottenendo l’assoggettamento delle vittime e l’omertà delle stesse che hanno tollerato le pressanti richieste, senza denunciare gli autori di tali fatti, almeno fino al contatto con le forze dell’ordine. Numerosi gli episodi di estorsione accertati tra i quali le minacce ai danni dei titolari di alcuni locali della zona dei pub, episodi che sono venuti alla luce anche grazie alle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia.

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