rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Estorsioni e minacce con la pistola, la vittima in aula nega tutto

Processo "Puro Sangue Ciarelli": il commerciante davanti al Tribunale ha cambiato versione, l'accusa chiede l'acquisizione dei verbali

Nuova udienza questa mattina davanti al primo collegio penale del Tribunale di Latina presieduto da Gian Luca Soana del processo “Puro Sangue Ciarelli” a carico di nove componenti dell’omonimo clan che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario. E a sorpresa uno dei testimoni dell’accusa, una vittima del gruppo, ha praticamente ritrattato le accuse relative ad alcune intimidazioni ricevute.

Sul banco degli imputati ci sono Ferdinando Ciarelli detto ‘Macu’, Matteo Ciaravino, Manuel Agresti, Carmine Ciarelli detto Porchettone, Antoniogiorgio Ciarelli, Ferdinando Furt Ciarelli, il 23enne Ferdinando Ciarelli, Pasquale Ciarelli e Rosaria Di Silvio, moglie di Furt chiamati a rispondere a vario titolo di estorsione, truffa, violenza privata, danneggiamento e lesioni, reati aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolazione mafiosa. Nel mirino del clan erano finiti imprenditori pontini, commercianti, titolari di locali della zona dei pub e semplici cittadini dai quali gli appartenenti al clan pretendevano denaro anche attraverso versamenti tramite Postepay. E in aula questa mattina è stato ascoltato il proprietario di un negozio di cornici minacciato da Ciaravino e due esponenti della famiglia Di Silvio che pretendevano 20mila euro.

Nel fare questa richiesta, secondo il suo racconto, gli avevano anche puntato una pistola alla tempia, circostanza che però la vittima oggi ha smentito tanto che il pubblico ministero Luigia Spinelli ha sottolineato che è probabile ipotizzare che il commerciante “sia stato contattato e indotto a ritrattare le sue precedenti dichiarazioni”. Per questa ragione la rappresentante dell’accusa ha chiesto di poter ascoltare nuovamente l’allora capo della Squadra mobile Giuseppe Pontecorvo e di poter acquisire agli atti le dichiarazioni rese all’epoca dalla vittima. Il Tribunale si è riservato sulla seconda istanza ma ha respinto la richiesta di una nuova audizione del dirigente della Mobile. Si torna in aula il 27 ottobre per ascoltare gli altri testi del pm.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Estorsioni e minacce con la pistola, la vittima in aula nega tutto

LatinaToday è in caricamento