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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il provvedimento

Perseguita la ex per mesi: messaggi, chiamate e pedinamenti dopo la fine della loro storia

Al termine degli accertamenti per il 34enne di Latina è scattato l’ammonimento emesso dal questore

Dopo quello di ieri per un uomo di 40 anni residente a Sezze, il questore di Latina Michele Spina ha emesso un nuovo ammonimento per stalking, questa volta nei confronti di un 34enne del capoluogo.

La vicenda scaturisce da una istanza di ammonimento presentata dall’ex fidanzata dell’uomo in Questura con cui riferiva che dalla fine della loro relazione nel mese di settembre 2021, l’uomo per motivi di gelosia aveva iniziato a porre in essere comportamenti ossessivi e di violenza verbale e psicologica nei suoi confronti, tali da ingenerarle uno stato di sottomissione psicologica e ansia causata dalle violente reazioni dell’ex. “La condotta stalkerizzante - spiegano dalla Questura con una nota - si concretizzava tramite l’invio di una quantità innumerevole di messaggi e chiamate telefoniche, oltre che di pedinamenti”; non solo, ma secondo quanto ricostruito il 34enne si presentava anche presso l’abitazione della vittima, sempre con l’assillante richiesta di riprendere la relazione sentimentale, nonostante i continui rifiuti della donna. 

Al termine della complessa istruttoria della Divisione Anticrimine, “riscontrate oggettivamente le dichiarazioni della parte offesa e dimostrato quanto i reiterati comportamenti molesti avessero ingenerato nella donna un forte stato di ansia e timori per la propria incolumità tanto da costringerla a modificare le proprie abitudini di vita”, il questore ha emesso la misura di prevenzione dell’ammonimento nei confronti dello stalker, notificata dagli uomini della Divisione Anticrimine della Questura.

Ricordiamo che l'ammonimento è stato adottato in attuazione dell'art. 8 del decreto legge del 23/02/2009 n. 11, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori. Qualora dovesse riscontrarsi la reiterazione dei comportamenti alla base del provvedimento di ammonimento e, quindi, la violazione dello stesso, nei confronti dell'ammonito scatterà la denuncia d'ufficio per il reato di atti persecutori, punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni.

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