Violenze sessuali e atti persecutori su una 16enne: la verità da un tema su Giulia Cecchettin

Le violenze e gli atti persecutori venuti alla luce grazie a un tema su Giulia Cecchettin. E' grazie a un compito in classe sulla vicenda della ragazza uccisa a novembre dall'ex fidanzato Filippo Turetta, che una studentessa minorenne della provincia di Latina è riuscita a raccontare l'incubo che lei stessa stava vivendo.

La notizia delle indagini dei carabinieri sul caso risale a qualche giorno fa, con l'esecuzione di una misura cautelare a carico di un coetaneo della vittima, ritenuto responsabile di violenza sessuale e stalking. Ma i particolari della vicenda sono stati raccontati dal Messaggero. Secondo quanto emerso, la studentessa di un istituto professionale del sud pontino ha raccontato nel tema il suo incubo fatto di soprusi e vessazioni da parte del suo ex fidanzato. Dopo la separazione erano arrivati i continui messaggi su whatsapp, i pedinamenti e le telefonate e poi rapporti sessuali non consensuali che erano stati anche ripresi con il cellulare. 

Il compito finisce nelle mani degli insegnanti, che vogliono vederci chiaro e convocano i familiari di entrambi i ragazzi e una psicologa. Il caso finisce così all'attenzione dei carabinieri che, indagando, trovano riscontro ai racconti della ragazzina tanto che il tribunale dei minori dispone per il minorenne la misura cautelare dell'obbligo di dimora. Davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale dei minori di Roma intanto, il 16enne ha negato le accuse, in particolare quella di aver costretto la ragazza ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà e di averli poi filmati. Ha parlato poi di "gelosia" riferendosi ai messaggi inviati alla vittima. I legali della difesa hanno chiesto la revoca della misura cautelare su cui il giudice si è riservato.