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Economia

Bilancio di fine anno, Coldiretti: “2013 difficile per l’agricoltura”

Bilancio di un 2013 caratterizzato da lotte sindacali, da successi ma anche dalla crisi: in difficoltà l’ortofrutta e la zootecnica, mentre risultati positivi sono arrivati dai settori vitivinicolo e olivicolo

Un anno intenso, fatto di alti e bassi, di lotte sindacali, di successi, ma anche di difficoltà.

Con l’arrivo del nuovo anno, anche la Coldiretti traccia un bilancio di quello appena passato. “E’ stato un anno impegnativo, contraddistinto da tante battaglie condotte sul campo e in prima linea da Coldiretti Latina” ha commentato il direttore Saverio Viola.

“Per l’associazione è stata una stagione molto impegnativa dal punto di vista sindacale, abbiamo continuato a denunciare ciò che da anni facciamo su problematiche riguardanti etichettature e tracciabilità, punti fermi sui quali da tempo invochiamo regolamenti più certi, ma soprattutto da applicare e rispettare. Anche per questo, siamo andati al Brennero e a Montecitorio per ribadire questi concetti e difendere il made in Italy e quindi i prodotti della nostra terra.

Il bilancio del 2013 non è certo esaltante per il mondo dell’agricoltura locale, ancora in sofferenza e stretto nella morsa di una crisi che coinvolge agricoltori e allevatori. “In questo anno ci siamo portati dietro strascichi del passato legati a mancati rinnovi dei prezzi del latte con molti problemi sotto il profilo climatico rendendo difficile portare a casa un livello produttivo che a volte è stato sotto le aspettative, perché molte aziende hanno risentito pesantemente dei danni riportati anche in passato.

Abbiamo ottenuto risultati nel settore vitivinicolo e anche il comparto olivicolo si è difeso nonostante il calo della quantità, in calo l’ortofrutta, mentre la zootecnia è andata ancora in sofferenza anche per le mancate risposte sul prezzo del latte vaccino fermo ancora a 0.44 centesimi di euro. Il 7 gennaio 2014 ci sarà il tavolo in Regione per aprire una trattativa che merita di chiudersi con risposte certe e definitive agli allevatori ormai esausti e stanchi delle promesse.

Abbiamo raggiunto- conclude - il riconoscimento per l’OP delle mozzarelle di bufala solo locale e laziale (Prolab). I progetti che stiamo portando avanti hanno riscosso un discreto successo. Un esempio è la nostra campagna sui prodotti a chilometro zero. Un progetto importante e apprezzato: c’è voglia di riscoprire l’origine dei prodotti pontini e di valorizzare la produzione locale”.

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