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Economia

Mercato immobiliare in altalena: aumentano le vendite e calano i prezzi

Secondo Santino Nardi della Fiaip,anche in provincia di Latina, il quadro che emerge analizzando il primo trimestre del 2013 è nel complesso debole, pur in presenza di alcuni segnali moderatamente positivi

Mercato immobiliare in altalena. Questa la fotografia scattata sul settore a conclusione del primo trimestre del 2014 che, come comunica Fiaip, mostra un quadro nel complesso debole, pur in presenza di alcuni segnali moderatamente positivi.

Dallo scorso dicembre ad oggi è aumentata a 70,5 per cento (dal 68,2 del sondaggio di ottobre) la quota di agenti immobiliari che segnala una diminuzione dei prezzi di vendita; un dato perfettamente in linea con quello riscontrabile nella nostra provincia, come conferma il presidente provinciale latinense Santino Nardi, “dove per le compravendite immobiliari si registra un calo medio dei prezzi del 12,49% rispetto al 2012 per quanto riguarda le abitazioni. Il mercato di tipo non residenziale ha registrato nel biennio 2012/2014 una diminuzione dei prezzi ancora più marcata, ovvero del 17,44% per i negozi, del 17,42% per gli uffici e del 18,66% per i capannoni, con una diminuzione percentuale relativa al numero di compravendite per queste tipologie che varia dal 27,60% per i capannoni, al 26,71% per i negozi, fino a circa il 25,67% per immobili ad uso ufficio”.

Ma c’è qualche timido segnale di risveglio. “La quota di agenti della nostra provincia che hanno venduto almeno un'abitazione nel trimestre di riferimento è pari al 65,8% per cento in aumento rispetto sia al periodo precedente sia al trimestre corrispondente del 2013. Il saldo fra le risposte di aumento e diminuzione degli incarichi a vendere ancora inevasi è rimasto sostanzialmente stabile”.

Ma, è innegabile, la stagnazione di fondo permane. Quali le ragioni? “Tra le cause principali di cessazione degli incarichi a vendere resta elevata la quota di agenzie che segnala l'assenza di proposte di acquisto dovuta a prezzi giudicati troppo alti dai potenziali acquirenti (63,2%), insieme con le offerte a prezzi percepiti come troppo bassi dai venditori (50,5%). Un grossolano errore di valutazione soprattutto da parte dei proprietari-venditori? Per meglio dire false aspettative di prezzo – commenta Nardi -: coloro i quali sono rimasti ancorati ai valori del 2007, oggi assolutamente non più realizzabili, di fatto immobilizzano il mercato generando confusione in un quadro sin troppo caratterizzato da un chiaro eccesso di offerta”.

“Come Fiaip ripete da sempre – aggiunge il presidente – ulteriori cause sono da ricercarsi nell’enorme pressione fiscale, nel persistente quadro negativo degli indicatori macroeconomici nazionali, nella conclamata diminuzione del credito, oltre che nella diminuzione di reddito con conseguente minor risparmio da parte delle famiglie”.

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