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Capitale della Cultura 2026, verso la proclamazione: Gaeta ci crede

Tanti gli attestati da parte di alcuni dei 133 partner che hanno contribuito alla realizzazione del dossier per la città del Golfo che punta alla vittoria

Cresce l’attesa a Gaeta per la proclamazione della Capitale Italiana della Cultura 206. La cerimonia è in programma per giovedì 14 marzo al Ministero della Cultura a Roma, a circa 10 giorni dalle audizioni. In vista dell’importante data i 133 partner che hanno sostenuto la candidatura della città del Golfo si dicono pronti a collaborare attivamente alla realizzazione dei tanti progetti illustrati nel dossier “Blu, il clima della cultura”, convinti che la ricchezza culturale e progettuale sia stato un fattore fondamentale e, complimentandosi con il sindaco Cristian Leccese, auspicano di portare a casa l’ambito titolo.

Le condizioni per ben sperare ci sono tutte: un’aspirazione realizzabile che potrà restituire un rinnovato slancio verso il futuro della comunità specialmente dopo gli straordinari risultati conseguiti in ambito culturale e turistico. E ciò grazie anche alle politiche di destagionalizzazione adottate dall’amministrazione Mitrano prima e da quella guidata da Leccese poi. A Gaeta si respira un'atmosfera di speranza, e non manca la convinzione di potercela fare, di poter ottenere la vittoria sulla base della validità del progetto culturale così raccontato al Mic: “È basato sulla forza dell'ambiente di influire sulle persone: caratteristica di Gaeta, la cui storia vanta donne e uomini che hanno definito i contorni della civiltà. Gaeta e il suo ‘clima della cultura’ riescono a proiettare l'individuo verso una crescita intellettuale. Blu è il suo nome”.

“‘Blu, il Clima della Cultura’ è la rappresentazione perfetta di Gaeta - ha detto il presidente della Camera di Commercio Frosinone-Latina, di Assonautica Italiana e SiCamera Giovanni Acampora -. Il mare è cultura, scambio, inclusione, conoscenze, economia, vita. E Gaeta è il mare. Per questo, come Camera di Commercio abbiamo da anni investito su Gaeta come città della Blue Economy. Siamo stati parte attiva nel dossier e saremo parte attiva anche nella fase attuativa, con i necessari investimenti. Gaeta è un motore propulsivo per il territorio e saremo al suo fianco in questa importante partita. L’impegno è grande, la responsabilità è forte. Ma noi ci siamo dall’inizio e ci saremo, con tanto coraggio e tanto entusiasmo”.

A fargli eco il presidente Ance Latina Pierantonio Palluzzi il quale si augura che “questo percorso possa concludersi positivamente e arricchire di ulteriore bellezza la sua luminosa storia”, e il commissario del Parco Regionale Riviera di Ulisse Massimo Giovanchelli: “L’augurio più sincero - ha detto - è quello che questa candidatura vada in porto come si merita soprattutto per dare la possibilità al resto d’Italia (e non solo) di conoscere ed apprezzare le meravigliose bellezze culturali, storiche e naturalistiche di cui abbonda il territorio di Gaeta e della Riviera di Ulisse nel suo insieme”. Anche il commissario del Parco Naturale dei Monti Aurunci Fiorello Casale ha sottolineato che “con il suo patrimonio storico, culturale e naturalistico, Gaeta rappresenta un unicum nel panorama italiano”.

Specialmente gli appassionati di arte hanno salutato con interesse l’obiettivo di realizzare la Triennale “Il blu e l'immensità del mare”, uno dei punti di forza del progetto elaborato da Cethegus, società consortile per azioni, presieduta da Leonardo Valle. Un partenariato pubblico-privato che contribuisce all’eccezionale dotazione economica che ha questo progetto. “La Triennale vuole costruire la reputazione di Gaeta anche come luogo di eccellenza per gli eventi culturali”, e saranno più di 60 quelli compresi nella candidatura.

“La candidatura di Gaeta a Capitale Italiana della Cultura 2026 – puntualizza poi Giorgio De Marchis di Dmo Lazio Meridionale – rappresenta un'occasione straordinaria per valorizzare non solo la città stessa, ma anche l'intero territorio del Parco. Siamo convinti che Gaeta abbia tutte le carte in regola per ottenere questo prestigioso riconoscimento”. Valentina Di Milla, presidente Ucid-Unione Cristiana Imprenditori Gaeta Sudpontino ha poi osservato che “Gaeta rappresenta la cultura del mare, è il mare, con il quale da sempre ha un rapporto di mutuo scambio, fondando la ricchezza prodotta sulle infinite opportunità da questo fornite. È ricettività e divertimento, benessere, tradizione culinaria, turismo e bellezza autentica. Considerando che la cultura è all’inizio di un paradigma di accelerazione di sviluppo, avendo un effetto moltiplicatore sul turismo e conseguentemente tutte le filiere che appartengono all’indotto, non possiamo che guardare con favore a tale progetto che mira a valorizzare ampiamente tutto il sud pontino, ponendo al centro Gaeta, la Perla del Tirreno”.

“Alla bellezza naturale di Gaeta, alla ricchezza di storia e tradizione – scrivono il presidente di Unindustria Area Cassino Francesco Borgomeo e il presidente GGI di Unindustria Latina Paolo di Cecca - si aggiunge la straordinaria qualità del tessuto industriale, in ambito agroalimentare, nautico ma anche meccanico e di economia circolare che contraddistingue tutto il Lazio meridionale grazie anche all’università di Cassino presente anch’essa a Gaeta”. Infine Fabio Sasso, organizzatore del Gaeta Jazz Festival, nel pronosticare la vittoria di Gaeta, ha evidenziato che la rassegna musicale, già affermatosi come uno degli appuntamenti consolidati degli appassionati di jazz a livello nazionale, si propone di moltiplicare i prossimi appuntamenti anche per conquistare un pubblico internazionale attraverso un’esperienza che unisce alle meravigliose location del territorio una programmazione musicale prestigiosa e contemporanea. Ispirandosi all’aforisma attribuito a Walt Disney “Se puoi sognarlo, puoi farlo”, infine Anthony Reale di Confcommercio Gaeta ha così commenta: “Mettiamo le ali ai sogni e crediamoci”.

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