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Capitale della cultura 2026: “Latina bonum facere”, un progetto che si fonda sulla “ruralità”

Il dossier illustrato dalla delegazione tutta al femminile guidata dalla sindaca Celentano al Ministero della Cultura: “Latina, con le sue unicità, merita questo titolo”

Il concetto di “ruralità”, partendo dalle radici della città, è il cuore del progetto che Latina ha presentato per la sua candidatura a Capitale italiana della Cultura 2026. Il dossier è stato illustrato nella sala Spadolini al Ministero della Cultura, davanti alla commissione esaminatrice, dalla sindaca Matilde Celentano, dall’assessora all’Urbanistica, Annalisa Muzio, dalla direttrice del Museo Cambellotti Antonia Lo Rillo e l’architetto Daniela Cavallo, direttrice del progetto di candidatura denominato “Latina, bonum facere”. 

Una candidatura tutta al femminile quella di Latina che è tra le dieci finaliste e che insieme a Gaeta rappresenta la provincia pontina. “Latina è una città giovane, ma questo non significa che non abbia una storia che meriti di essere narrata – ha affermato la sindaca Celentano -. Latina, partita dalla palude, dalla mal aria respirata dai butteri e dai pastori della transumanza, ha affrontato il tempo della mutazione con ampie falcate. La candidatura di Latina a Capitale italiana della cultura 2026 è stata un’esperienza stimolante, guidata da una squadra al femminile, con l’assessore Annalisa Muzio e l’architetto Daniela Cavallo, che ha saputo cogliere le sfumature di questo progetto per cucirlo sul territorio e realizzare,  attraverso un certosino lavoro sartoriale di cultura, il più bell’abito che Latina possa mai indossare nell’immediato futuro. Latina, con le sue unicità, merita il titolo di Capitale italiana della cultura”. 

Il cuore del progetto è la ruralità, attraverso cui Latina vuole sviluppare "un patto incredibile tra la città e la campagna e recuperare una dimensione ideale e fisica in cui la campagna si innesta nell'architettura del Novecento. Non a caso - ha spiegato Patrizia Cavalli - abbiamo costruito una città-territorio coinvolgendo i colli, le montagne e i borghi circostanti. Puntiamo sulla figura del contadino custode del territorio: vogliamo svelare quanto a Latina questo concetto sia già forte e vivo, per questo guardiamo a una offerta turistica che comprenda anche la campagna, non solo il mare".

La città ha già attivato un laboratorio urbano permanente per valorizzare l'architettura razionalista. "In questo ambito stiamo lavorando a un Festival dell'architettura italiana del Novecento e anche alla candidatura Unesco come Città di fondazione", ha detto Annalisa Muzio, assessora comunale all'Urbanistica. E poi il Museo di punta della città, il Duilio Cambellotti, che diventerà la sede principale dei progetti pensati per il 2026. Il Comune ha stanziato 500mila euro per il programma, contando sull'intervento dei privati. “Latina, il capoluogo più giovane d’Italia, città giovane per antonomasia, la città dei borghi perché ne ha 12 che si sviluppano attorno al centro, è l’unica espressione al mondo di città di questo genere - ha concluso Muzio -. Non resta che scoprirla, valorizzarla e svelarla. Questo è stato l’obiettivo con cui abbiamo partecipato alla sfida di Capitale della Cultura 2026. Perchè Latina non sia mai in coda alle altre città, ma in testa per innovazione e attuazione di sogni e visioni”.

"La candidatura di Latina rappresenta un unicum: città e terra, modernità e antico- ha detto l'assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre -. È dall'acqua che nasce Latina, dalla grande capacità dell'uomo di saper rigenerare nel rispetto della natura. Evidenziare il patrimonio culturale e naturale significa valorizzare il ruolo cruciale della cultura come ponte tra passato e futuro. La Regione Lazio pone la massima attenzione al patrimonio, per cui sono previsti interventi per 24 milioni di euro. Latina Bonum facere diventa un impegno a fare della cultura un diritto di tutti. In bocca al lupo- ha concluso- non sarete soli: la Regione Lazio è al vostro fianco”. 

“Comunque vada, è stata una sfida affascinante e positiva per il territorio. Il lavoro svolto è un punto di partenza per un nuovo sviluppo possibile, perseguibile attraverso la cultura, quale elemento strategico di valorizzazione del territorio di Latina e della provincia pontina” ha detto la sindaca Celentano a margine dell’audizione che è stata trasmessa in diretta sul canale Youtube del Ministero della Cultura. Per conoscere quale sarà la città vincitrice del concorso, che assegna un milione di euro quale contributo per la realizzazione del progetto di candidatura, bisognerà attendere il 29 marzo prossimo.

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