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Lunedì, 29 Aprile 2024
Lo scontro in Comune

Latina capitale della cultura, la sindaca difende il metodo per la candidatura e attacca l’opposizione

“Toni inaccettabili da condannare rivolti con estrema veemenza all’indirizzo dell’assessora Muzio”, ha detto Celentano che poi entra nel merito dell’accusa di mancata trasparenza per il progetto "risultato della partecipazione dal basso"

Resta acceso lo scontro tra maggioranza e opposizione sulla candidatura di Latina a capitale italiana della cultura 2026. E’ delle scorse ore la replica della sindaca Matilde Celentano dopo la dura nota di due giorni fa, dopo la riunione in Comune con l’architetto Daniela Cavallo, coordinatrice del progetto di candidatura collegata da remoto, e l’assessora Annalisa Muzio, con cui i gruppi consiliari di minoranza accusavano la giunta guidata dalla prima cittadina di una "mancanza di confronto e partecipazione e di utilizzare toni scontrosi". 

“L’opposizione - afferma la sindaca Celentano – ha contestato il metodo di lavoro utilizzato per la redazione del dossier della candidatura, di prossima consegna al Ministero della Cultura. Ancora una volta ha preteso copia di quella che è l’offerta del Comune di Latina per la partecipazione alla gara nazionale, tacciando l’amministrazione di scarsa trasparenza e criticando il metodo di partecipazione e condivisione utilizzato per la redazione del dossier. Ebbene, sappiano tutti che, ad oggi, nessun Comune concorrente ha divulgato il proprio dossier. E non potrebbe essere diversamente. 

La contestazione dell’opposizione, prima ancora di essere esternata a mezzo stampa, ha assunto durante la riunione toni inaccettabili – prosegue la prima cittadina - rivolti con estrema veemenza all’indirizzo dell’assessora Muzio. Un’aggressione verbale da parte di un componente dell’opposizione, per giunta nella sede comunale, assolutamente da condannare, che ha spinto la mia delegata ad abbandonare il contesto, lasciando dietro di sé il silenzio assordante di tutti gli altri partecipanti alla riunione. Incomprensibile”.

Ma la prima cittadina replica ancora, entrando nel merito dell’accusa di scarsa trasparenza: “Partecipazione e condivisione sono consequenziali e attengono al senso di appartenenza e non di possesso del territorio, attengono ad una partecipazione dal basso, indotta e/o spontanea che vale moltissimo perché è il risultato di una percezione, è agire con consapevolezza e dunque responsabilità nei confronti del territorio e della comunità, è un agire concreto. Divulgare e diffondere sono invece tutt’altra cosa. Divulgare è rendere pubblico; diffondere è spargere, versare senza poter tenere sotto controllo dove va ciò che si sparge. Ecco, il progetto Latina26 ha sempre messo in pratica la partecipazione e condivisione dal basso. Basti pensare che sono arrivate oltre cento proposte, la maggior parte presentate spontaneamente, senza fare riferimento all’avviso pubblico” dice ancora Celentano ringraziando quanti hanno deciso di voler partecipare al progetto. 

“Non si è mai voluto calare dall’alto né lasciare che il progetto stesso non avesse una strategia, una gestione, affidandolo al caso: non avere reso pubblico il lavoro ed i contenuti è stata una forma di cura nei confronti del progetto stesso e una strategia perché si parla comunque di una competizione, e si è sempre voluto avere sotto controllo come e dove si muovesse il progetto affinché fosse il frutto di un lavoro coerente, scientifico ed emozionale”. Dopo il 27 settembre, fa sapere in conclusione la prima cittadina, comincerà il lavoro di divulgazione strategica del progetto per fare sì “che si parli di Latina per tutte le cose straordinarie che il dossier come scrigno ha raccolto”.

La replica dell'opposizione alla sindaca: “Nessuna aggressione verbale”

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