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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Capitale della Cultura 2026, si accende la polemica dopo le parole della presidente Meloni

L’intervento della premier contenuto nella lettera indirizzata a Latina il 18 dicembre non è stato gradito dal sindaco di Rimini a cui risponde ora il vice portavoce regionale di FdI Tiero: “Stia sereno, Governo neutrale sulla decisione”

Si accende la polemica per la Capitale della Cultura 2026. Tutto nasce dalla lettera che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha inviato a Latina lo scorso 18 dicembre, nel giorno del 91esimo compleanno della città. Missiva in cui la premier non ha mancato di fare un cenno proprio alla candidatura del capoluogo pontino - una delle 10 città finaliste - per diventare Capitale della Cultura 2026. “La vostra aspirazione al titolo - si legge in un passaggio della lettera di Giorgia Meloni - dimostra che Latina ha idee e voglia di crescere, di porsi al centro della vita italiana e farsi conoscere attraverso le sue energie più belle e positive. Proprio la cultura rappresenta un veicolo di sviluppo sociale ed economico capace di determinare il destino di una comunità. Latina può raccontare da protagonista assoluta l’epopea di tutto il XX secolo che ha visto nascere dal nulla la città e che è stato vissuto intensamente in tutti i suoi aspetti”. 

Parole che hanno fatto storcere il naso al sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, che non ha preso di buon grado il passaggio della missiva e ha deciso di scrivere alla presidente del Consiglio, auspicando che questo elogio non nasconda un trattamento di favore per il capoluogo pontino. Al primo cittadino di Rimini ora ha replicato il vice portavoce regionale di Fratelli d'Italia, Enrico Tiero. "Il signor Jamil Sadegholvaad stia sereno, dalla nostra premier Giorgia Meloni non è arrivato nessun endorsement per Latina, ma solo un semplice messaggio di auguri e di speranza per l'intera comunità del capoluogo pontino. Latina, come Rimini, è una delle 10 città che si sfideranno nella fase finale che porterà a scegliere la Capitale italiana della Cultura del 2026. La proclamazione peraltro ci sarà tra ben tre mesi, a marzo”. “Nessun giudizio - aggiunge Tiero facendo riferimento alla lettera di Meloni - è stato dato al dossier di Latina, né tantomeno è stata espressa una preferenza verso la città. Il Governo è neutrale in questa competizione. C'è una commissione ministeriale che farà le sue valutazioni sulle candidature e tirerà le somme al momento opportuno. Io credo che occorra evitare di strumentalizzare qualsiasi dichiarazione, solo per fini politici. 

Capisco che il partito di provenienza del sindaco, il Pd, non perde mai l'occasione per polemizzare con il nostro presidente del Consiglio, ma ogni tanto usare il buon senso non sarebbe una scelta sbagliata - rincara il vice portavoce di FdI nel Lazio -. La cultura rappresenta un veicolo di sviluppo sociale ed economico prezioso. Latina ha rappresentato una storia unica nel XX secolo. Una città di fondazione che può inoltre contare su bellezze naturali straordinarie. Ritengo sacrosanto il diritto della mia città di potersi candidare a rivestire un ruolo strategico in campo nazionale. Non entro nelle valutazioni sulle candidature. Mi rimetto alle scelte della commissione, composta peraltro da personalità di indiscutibile valore. Saranno sicuramente all'altezza del compito preposto” conclude Tiero. 

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