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Inchiesta sul primo chiosco, Coletta: “La nostra segnalazione fu una scelta coraggiosa ma doverosa”

Le indagini di squadra mobile e Dda hanno fatto emergere un quadro inquietante fatto di minacce e intimidazioni per le assegnazioni negli anni tra il 2016 e il 2020. Le parole dell’allora sindaco di Latina

“Le nostre scelte allora furono sì doverose per certi valori etici ma anche coraggiose per il clima pesante che si respirava in quel momento”: a parlare è l’ex sindaco Damiano Coletta che per primo nel 2017 aveva segnalato quelle rinunce “particolari” nell’assegnazione del primo chiosco. Allora Coletta presentò un esposto in Questura. E l’assegnazione del primo chiosco, a tutti noto come Topo Beach, è finito al centro dell’inchiesta della Dda con le indagini della squadra mobile che sono state avviate proprio dopo una nuova segnalazione del Comune all’inizio del 2021 e hanno fatto luce su una realtà inquietante fatta di minacce e intimidazioni tra gli anni 2016 e 2020. 

“Ci voleva anche una dose di coraggio per superare alcuni retaggi del passato - aggiunge Coletta -. Lo abbiamo fatto e lo rivendichiamo con orgoglio. Oggi leggiamo tra le righe di questa inchiesta che uno dei principali indagati cita l’attuale vicesindaco. Pur sottolineando che l’indagine non lo riguarda e che non è indagato, chiediamo però una spiegazione politica dei suoi rapporti con i destinatari delle misure cautelari e con gli indagati. Visto che la sindaca ha parlato di trasparenza e legalità, chiediamo maggiori chiarimenti in merito a quanto è emerso dalle intercettazioni per sgomberare il campo da qualunque equivoco, augurandoci che, nel caso in cui vi siano state pressioni o tentativi di intimidazione, i politici del passato che oggi ricoprono importanti ruoli istituzionali abbiamo lo stesso doveroso coraggio di denunciare”.

“Esprimiamo grande apprezzamento per l’inchiesta della squadra mobile e della Dda di Roma che ha permesso di fare luce su un pesante clima di paura e intimidazioni intorno all’assegnazione del primo chiosco del lido – aggiunge la segretaria di Lbc, Elettra Ortu La Barbera -. Oggi questa nuova operazione dà ragione all’allora sindaco Damiano Coletta, che di fronte ai sospetti non si è voltato dall’altra parte ma ha scelto di seguire la strada della legalità. Quel rigore, che per molti è stato sinonimo di ‘immobilismo’ per citare la parola sempre usata dal centrodestra, ha invece portato i suoi risultati. E così scopriamo che la passata amministrazione non solo ha portato avanti importanti progetti per la città ma ha lasciato in eredità a quella attuale legalità e trasparenza impedendo alla criminalità di gestire la cosa pubblica. Quel metodo tanto osteggiato e criticato ha funzionato e oggi possiamo vederne i risultati. Ci auguriamo - conclude Ortu La Barbera - che l’attuale maggioranza sappia seguire quella strada e che non si tiri indietro di fronte alla responsabilità di capire cosa si muove sotto traccia e di denunciare ogni sospetto di illegalità. Ce lo auguriamo soprattutto perché la questione dei chioschi è tutt’altro che risolta”.

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