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Lorenza Rizzi, la pasticcera pontina tra i finalisti del Panettone Day 2023

Tra i migliori 5 panettoni creativi su 300 iscritti: le sue creazioni, in equilibrio tra ricette tradizionali e innovazione, parlano di grande passione e amore per il suo lavoro

Lorenza Rizzi è finalista 2023 del Panettone Day con una ricetta creativa, è riuscita ad arrivare quinta in questa categoria tra gli otre 300 partecipanti che si sono iscritti all’XI edizione della manifestazione che premia le eccellenze italiane in fatto di lievitati.

Lorenza Rizzi ha un suo laboratorio dolciario artigianale La Circe B. che fornisce le attività di famiglia, tra cui Il Giardino del Pane che si trovano a San Felice Circeo.
Figlia d’arte, la sua è una famiglia di panificatori da un centinaio di anni, nella vita ha studiato tanto e si è dedicata con passione ai dolci secchi e freschi, unendo l’amore per la pasticceria a quello per le materie prime e il rendere felici quanti assaggiano le gustose prelibatezze che realizza.
Conosciamola meglio.


Finalista per il terzo anno consecutivo al Panettone day, le prime due volte per il panettone tradizionale e ora per una ricetta creativa. In che consiste questo panettone innovativo?

L.R.: È un panettone fatto con le more di rovo, il miele d’acacia pontino e ricoperto di cioccolato bianco. Cerchiamo di usare più possibile prodotti locali, anche se è un po’ difficile trovarne molti per la pasticceria. È una ricetta che ho nel cuore perché è stata una richiesta di mio figlio, che oggi ha 11 anni, ma quando era più piccolo, aveva circa 5 o 6 anni, dato che va matto per questi ingredienti, mi chiese “Mamma, riesci a fare un panettone con le more e il miele d’acacia?” ci ho provato e da lì è nato questo lievitato che è amato da tutti. Insieme al tradizionale è quello che vendiamo di più a Natale, a Pasqua faccio la colomba con gli stessi ingredienti e anche in estate!

Il tuo panettone negli ultimi tre anni è stato giudicato da grandi maestri della pasticceria italiana, uno su tutti Iginio Massari severo giudice che ha ritenuto il tuo panettone uno dei migliori, anzi il migliore del Lazio nel 2021. Come descriveresti questa esperienza e l’emozione di partecipare e soprattutto arrivare in finale?

L.R.: Nel 2019, facevo panettoni da poco, ho pensato di partecipare a questo concorso, ma non mi sono classificata. Nel 2021 ci ho riprovato e da allora è sempre andata bene. Ogni anno però tentenno, c’è sempre la paura di non essere all’altezza, però alla fine mettersi alla prova è sempre un’esperienza che vale la pena vivere. È stata un’emozione grandissima, Iginio Massari è proprio come appare in televisione: molto severo, lui è stato presidente di giuria nel 2021. L’anno scorso e quest’anno invece c’è stato Gino Fabbri. In realtà in giuria ci sono sempre grandi professionisti e persone celebri, tra questi anche Carlo Cracco e il pastry chef Marco Pedron. Partecipare per me è un grande onore e una grande soddisfazione. Allo stesso tempo è una grande opportunità perché nel mese di ottobre aprono un temporary shop al centro di Milano per vendere i panettoni dei finalisti e quella è tutta promozione della mia attività. Tanto che a Natale arrivano richieste un po’ da tutta Italia e anche dall’estero: ho spedito panettoni in Olanda e in Inghilterra. Certo, vincere il titolo sarebbe una grandissima gioia, ma anche solo arrivare in finale è un gran bel traguardo.

Come è nata la passione per il fare dolci? Come hai imparato?  

L.R.: Per la pasticceria secca ho imparato soprattutto da mia mamma, ma la passione per i lievitati l’ho ereditata dai miei nonni paterni. Provengo da una famiglia di panificatori, i miei nonni avevano un forno centenario che ha ottenuto la prima licenza di panificazione del Lazio. Ancora oggi abbiamo il nostro lievito madre che rinfreschiamo tutti i giorni che usiamo per fare il pane. I lievitati mi sono sempre piaciuti, ma per il panettone ho fatto tutto da sola: ho seguito dei corsi, ho fatto venire dei maestri pasticceri da me, io sono andata da loro e abbiamo studiato insieme le ricette della tradizione. Poi ho cominciato a fare da sola qualcosa di più creativo, tipo il panettone che ho iscritto al concorso quest’anno. La produzione vera e propria però l’ho iniziata solo sei o sette anni fa. Ovviamente all’inizio i panettoni non erano così belli e così buoni, ci sono volute tantissime infornate prima di avere un buon prodotto, ma mi sono impegnata e ci ho creduto fino in fondo. Una volta padroneggiata la ricetta classica, ho voluto apportare delle varianti, e oggi realizzo anche panettoni estivi alla frutta: con le albicocche, le pesche, le fragole di bosco, con il limone di Amalfi, ma anche versioni più esotiche con il mango e con cocco e ananas.

In quali altre preparazioni ti cimenti? Quali sono le tue preferite?

L.R.: Preparo tutta la pasticceria secca seguendo ricette antichissime, cercando però di innovarle un po’. Con il passare del tempo tanti ingredienti sono cambiati, le uova e la farina non sono più quelle di tanti anni fa, quindi ho dovuto modificare un pochino le ricette per adeguarle agli ingredienti che abbiamo oggi. Amo preparare anche la pasticceria fresca, soprattutto le frolle: le crostate, le crostate di crema cotta e frutta. Uso molto le more che raccogliamo con l’aiuto di molti concittadini: le laviamo e con una parte realizzo le marmellate che usiamo per tutto l’inverno e un’altra parte viene abbattuta per avere more fresche tutto l’anno. La crostata di more e quella di crema e more infatti sono un nostro must, le ricette di questi due dolci sono state pubblicate anche su alcune riviste.

In questi anni sono impazzati i programmi televisivi legati al mondo della cucina e dei dolci. Cosa consiglieresti a un giovane che vorrebbe far parte di questo mondo in maniera professionale?

L.R.: È un lavoro molto impegnativo, sia a livello fisico che mentale, c’è tanto studio dietro quindi avere un forte passione è fondamentale. Se i giovani sono veramente motivati, devono essere pronti anche a fare sacrifici. Ho avuto diversi allievi, alcuni usciti da scuole professionali specializzate, che mi hanno dato grande soddisfazione perché hanno raggiunto grandi traguardi: una ragazza lavora in Francia, un’altra in una pasticceria affermata di Venezia, altri a Roma. Ho cercato di trasmettere la mia passione insegnando cosa significa lavorare duramente. Ho insegnato loro soprattutto l’organizzazione del lavoro: sia mentale che degli spazi e del tempo a disposizione. Nel mio piccolo ho cercato di dargli delle basi che, da quanto mi hanno detto, hanno permesso loro di trovarsi bene in diversi ambienti lavorativi.

Dunque un percorso, quello di Lorenza, fatto di impegno e passione, che coniuga l’attenzione per il dettaglio ma soprattutto il gusto dei suoi prodotti. A settembre si saprà quale panettone ha vinto la competizione di quest’anno. In attesa dei risultati incrociamo le dita per lei!

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