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Sabato, 27 Aprile 2024
Salute

Morbillo, qual è la situazione nel Lazio? Il virologo: "Niente allarmismi, continuiamo a vaccinarci"

Il dottor Nicola Petrosillo della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico descrive il quadro dei contagi in Italia e nella nostra regione. L'intervista

Il Covid ha aumentato in tutti la paura che nuovi virus, epidemie, malattie possano raggiungere in tempi brevi l'Italia, pur partendo dall'altra parte del mondo. Così, anche la notizia dell'aumento di casi di morbillo, in Asia e in Europa, ha allarmato gli italiani. L'Unicef ha parlato di 30.601 casi di morbillo in Europa e Asia centrale, rispetto ai 909 del 2022, tra gennaio e il 5 dicembre 2023, con un aumento del 3.266%. Ma qual è la reale situazione nel nostro Paese e quale il quadro specifico nel Lazio?

RomaToday ne ha parlato con il dottor Nicola Petrosillo, Responsabile del Servizio Controllo delle Infezioni e Consulenze Infettivologiche della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, già Direttore del Dipartimento Clinico e di Ricerca in Malattie Infettive durante l’epidemia di Covid-19 dello Spallanzani di Roma. 

Dottor Petrosillo, da settimane si parla dell'aumento dei casi di morbillo in Asia e in Europa. Qual è la situazione in Italia?

I casi di morbillo nel nostro Paese sono pochissimi, nei primi 8 mesi del 2023 sono stati registrati 11 casi di morbillo in tutta Italia, fanno fede i dati del registro dell'ISS. Nel Lazio solo un caso è stato notificato nello stesso periodo di tempo.

Come è cambiata la situazione negli ultimi anni, anche in seguito al Covid?

Nel 2019, in Italia, si contavano 1622 casi di morbillo, poi dal 2020 sono scesi drasticamente, da allora ne contiamo meno di 20 all'anno. Sicuramente questa diminuzione drastica è coincisa con misure non farmacologiche in corso di Covid (mascherina, isolamento, lock down), tutti atteggiamenti che, insieme al vaccino, hanno portato le positività ad un numero davvero esiguo.

Qual è la situazione vaccinale, al momento, in Italia?

Il 95% degli italiani hanno copertura vaccinale. Il vaccino per il morbillo è stato scoperto negli anni '70, attualmente viene somministrato ai bambini con 2 dosi a 9 e 12 mesi e poi c'è un richiamo verso i 5-6 anni. Le vaccinazioni nei bambini nel nostro Paese, fortunatamente, sono molto elevate.

Ma, allora, se i bambini sono coperti, chi sono i "casi di morbillo" in Italia e nel Lazio?

Si tratta, nel 90% dei casi, di adulti che non sono stati vaccinati da bambini. L'età media dei contagiati registrati dall'ISS è di 35 anni.

Com'è cambiata la situazione dell'Italia dall'avvento del vaccino ad oggi?

Negli anni '60 causava, nel mondo, 2 milioni di morti l'anno, soprattutto bambini. Negli anni '70, con l'introduzione del vaccino davvero tutto è cambiato. Ad oggi si contno 160 mila decessi l'anno per morbillo solo in quei Paesi che non hanno adottato la vaccinazione, l'Italia è sicura.

Non in tutto il mondo è questa la situazione, però, come attestano l'OMS e l'Unicef. Perché?

Molto dipende dalla vaccinazione. Basti pensare che ci sono Paesi - anche in Europa - dove la campagna vaccinale non è mai iniziata, o magari è stata interrotta, penso ad esempio all'Ucraina. Il morbillo è una malattia molto contagiosa, se non viene fermata, se non c'è un'adeguata copertura vaccinale, si diffonde molto velocemente. Ha un R0 di 6, ossia una persona ne contagia altre sei. 

Quali sono i principali sintomi del morbillo?

In inglese i sintomi del morbillo sono contraddistinti dalle 3 "C": "cough", "coryza" and "conjunctivitis", ossia tosse, raffreddore e congiuntivite. Si tratta di un virus di una famiglia importante, la stessa della parotite, del respiratore sinciziale, dei para influenzali. C'è una fase d'incubazione di circa 10 giorni, poi si inizia con questi tre sintomi. Compaiono successivamente la febbre e maculopapule, delle macchie rosse leggermente rilevate, prima separate e che poi si espandono e confluiscono. Iniziano dal viso, per passare al tronco e colpiscono cute e mucose, questo per 5-10 giorni. Poi, se tutto va bene si guarisce. Il soggetto colpito da morbillo sarà contagioso per 4 giorni prima della comparizione dell'esantema fino a 5 giorni dopo, una contagiosità di 9-10 giorni totali.

Il morbillo può essere mortale?

Sì, in casi estremi può esserlo. In casi di soggetti immunodepressi, ad esempio, può provocare conseguenze quali polmonite, otite, encefalite e nel caso più grave - fortunatamente raro - PanEncefalite Sclerosante Subacuta, che è una complicanza mortale. In gravidanza, il morbillo può dare problemi provocando aborto spontaneo, morte alla nascita o parto prematuro. Su 3000 casi di morbillo in Europa c'è un caso che muore. 

Guardando oggi ai nuovi contagi nel mondo, c'è il rischio che la situazione regredisca anche in Italia?

L'allarme dell'OMS si riferisce al fatto che il calo della copertura vaccinale possa aumentare la circolazione del morbillo. Questo vale anche in Italia, dove si teme un "effetto Covid" sulla propensione nei confronti delle vaccinazioni. Non c'è da fare allarmismo, non si tratta di un virus nuovo, lo conosciamo bene e proprio per questo sappiamo che, solo mantenendo elevate coperture vaccinali, è possibile arginare il morbillo.

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