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Domenica, 28 Aprile 2024
Salute

Cosa fare in caso di puntura di medusa

Tutti gli accorgimenti da avere e come comportarsi se si viene punti da una medusa in mare

Può succedere che, durante un piacevole bagno al mare, si avverta un improvviso bruciore alla caviglia, sulla schiena, sul piede o in qualche altra parte del corpo. Potrebbe trattarsi di una puntura di medusa. Sebbene nei nostri mari, i tentacoli di questo animale non comportino conseguenze gravi, l'accidentale contatto può provocare forte bruciore e prurito ed è dunque importante sapere cosa fare.

Cosa succede quando una medusa ti punge

La medusa ha, sui suoi tentacoli, una specie di "ventose", dette ecnidocisti, le quali contengono una sostanza formata da tre proteine che scatenano la reazione urticante una volta a contatto con la pelle umana. Questa sostanza provoca dolore, prurito, eritema e gonfiore localizzato nella parte interessata; generalmente la sensazione intensa di dolore può durare in media 20 minuti, seguita da una fase di indolenzimento e di forte prurito.

L'effetto della puntura di medusa può variare da persona a persona, dipende dalla sensibilità individuale ma, nella maggior parte dei casi, risulta molto fastidiosa ed è per questo che è bene intervenire prontamente. Se in Italia ce la caviamo con qualche rimedio (naturale e non), lungo le coste australiane e nei mari tropicali ci sono specie di meduse il cui contatto può portare anche alla morte.

Cosa fare se una medusa ti punge

Nei nostri mari, come già detto in precedenza, non ci sono specie di meduse mortali né particolarmente pericolose, quindi se ti dovesse capitare di incontrare una e, inavvertitamente, entrare in contatto con i suoi tentacoli, ecco qualche pratico suggerimento per neutralizzare gli effetti della reazione.

1. Sciacquare la zona interessata con acqua di mare

In caso di puntura, sciacquare ripetutamente la parte colpita con acqua di mare aiuta a diluire le tossine rilasciate dai tentacoli non ancora penetrate nella pelle. Evita, invece, di sciacquare la parte con acqua dolce poiché non farebbe altro che favorire la rottura delle cnidocisti residue rimaste sulla pelle ed aumentare così la sensazione di dolore.

2. Pulire la pelle da filamenti residui

Finché i tentacoli e gli eventuali residui della medusa aderiscono alla pelle, continuano a rilasciare veleno, quindi vanno prontamente rimossi per interrompere il rilascio delle tossine urticanti. Per pulire accuratamente la pelle, ti dovrai munire di uno strumento quanto più simile ad una spatola in plastica, come una carta di credito, o di un coltello (ovviamente da non usare dalla parte della lama!) e raschiare con molta delicatezza tutto ciò che di residuo è rimasto sulla pelle. Ricorda che la delicatezza e la pazienza sono fondamentali in quanto la parte interessata su cui si sta operando è dolorante e gonfia.

3. Applicare un prodotto a base di cloruro di alluminio

Per lenire il prurito, applica una crema o un gel a base di cloruro di alluminio, meglio se ad una concentrazione del 5%. Questo prodotto è reperibile in farmacia e serve a lenire il prurito e a bloccare la diffusione delle tossine rilasciate dalla medusa.

In caso di reazioni di più grave entità (reazione cutanea diffusa, nausea, vomito, sudorazione profusa, mal di testa, pallore, vertigini, disorientamento e difficoltà respiratorie) chiama subito i soccorsi o recati presso una struttura medica il prima possibile.

Ma ci sono anche errori da non fare se si viene punti dalle zanzare. Vediamo quali sono:

  • applicare ammoniaca
  • applicare urina
  • mettere limone, aceto o alcol sulla zona colpita

Questi antichi rimedi della nonna non faranno altro che peggiorare l'irritazione acutizzandone gli effetti sulla pelle. 

Ricorda inoltre di non strofinare né grattare la parte infiammata, perché così facendo potresti rompere e aumentare il rilascio delle tossine da parte delle cnidocisti residue rimaste attaccate alla superficie cutanea.

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