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Martedì, 30 Aprile 2024
In provincia

Violenza contro le donne, il bilancio dell'Arma: un intervento ogni 22 ore

Il resoconto di un anno di lavoro dei carabinieri sul territorio, fronteggiando criminalità organizzata, spaccio e armi, furti, rapine, truffe e reati ambientali

Il bilancio di un anno di lavoro sul territorio diviso per grandi temi, che corrispondono alle maggiori criticità che il comando provinciale dell'Arma dei carabinieri ha fronteggiato nel corso del 2023. A tirare le fila è il comandante Christian Angelillo: "Con questo incontro vogliamo evidenziare quali sono le nostre priorità anche per il successivo anno, gli aspetti su cui si concentra la nostra attenzione e quella delle altre forze dell'ordine".

Il bilancio del 2023 dell'Arma dei carabinieri - Il video

Violenza di genere: un intervento ogni 22 ore

Un dato emerge su tutti, quello della violenza sulle donne: con 381 interventi complessivi solo da parte dei militari dell'Arma, praticamente uno ogni 22 ore. In questo ambito si sono registrati oltre 70 tra arresti e misure cautelari e 100 denunce in stato di libertà. "E' un dato forte - commenta il colonnello Angelillo - che dobbiamo però correlare a una graduale presa di coscienza rispetto a una situazione di soggezione e violenza, che non riguarda solo le vittime ma anche chi assiste. C'è una grande attenzione su questo fenomeno e la lotta contro la violenza di genere è stato il nostro impegno portante. Quello riportato è un dato solo parziale, che riguarda esclusivamente le attività dei carabinieri, possiamo immaginare che proporzioni si raggiungono se sommiamo gli interventi di tutte le altre forze di polizia. Allo stesso tempo però può essere anche un dato confortante, che denota una maggiore presa di coscienza da parte di chi subisce violenza e anche da parte dell'ambiente che circonda le vittime. Tanti dei nostri interventi sono scaturiti da persone o testimoni che rilevano o assistono a queste violenze e che decidono di segnalare".

Criminalità organizzata e interdittive

Grande attenzione alla criminalità organizzata. "Questo - ha ricordato il comandante Angelillo - è un territorio che registra una chiara presenza di infiltrazioni criminali. Accanto alle attività investigative coordinate dalla procura o dalla Dda ci sono state anche attività preventive, come quella delle interdittive antimafia. Nel corso del 2023, su proposta dell'Arma, sono state otto le interdittive emesse dalla prefettura su aziende operanti del settore delle energie rinnovabili, in quello della ristorazione o nell'edilizia". Per quanto riguarda le indagini,  il personale della compagnia di Formia e del Nucleo investigativo ha eseguito, insieme alla squadra mobile di Latina e al commissariato di Gaeta, un decreto di perquisizione emesso dalla Procura distrettuale antimafia di Roma a carico dei componenti della famiglia Bardellino, stretti congiunti di Bardellino Antonio, fondatore del clan dei casalesi. Sempre nel corso del 2023 i militari del Nucleo investigativo hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di tre appartenenti alla famiglia De Rosa, disarticolando due piazze di spaccio in via Londra e via Sabaudia, a Latina. Sono stati inoltre sgomberati due immobili, in uso a soggetti appartenenti al clan dei Travali e dei Di Silvio, entrambi abusivamente occupati e utilizzati come basi logistiche per lo spaccio di droga. Mentre a Formia l'operazione Anargiri 2 ha consentito di scoprire un traffico di stupefacenti gestito da alcuni indagati vicini al clan Antinozzi- Mendico, egemone nei comuni pontini di Santi Cosma e Damiano e Castelforte, collegato al più noto clan dei casalesi.

Droga e armi: tutti i numeri

Resta poi centrale nella provincia pontina il tema del traffico di stupefacenti, che ha fatto registrare sequestri importanti da parte dei carabinieri, spesso accompagnati da sequestri di armi. Sequestrati 20 chili di hashish, altrettanti di cocaina, 14 di marijuana. Sono invece sei i fucili finiti sotto chiave, insieme a 30 pistole, 6 pistole giocattolo, due silenziatori, due giubbotti antiproiettile, 2.175 cartucce, 23 armi bianche.

L'Arma ha perseguito il 74% dei reati avvenuti in provincia

Complessivamente l'Arma ha perseguito in provincia, solo nel corso dell'anno, 19.075 reati, pari al 74% del totale dei reati consumati sul territorio. Ha proceduto inoltre a 45 arresti e a 2.500 denunce in stato di libertà. "Un dato che ci inorgoglisce - commenta il colonnello - e dà prova di presenza e organizzazione sul territorio. Siamo presenti in ogni comune e siamo un punto di riferimento per i cittadini". L'anno appena trascorso è stato particolarmente impegnativo anche sul fronte degli omicidi: quattro sono stati quelli su cui ha indagato l'Arma pontina. Dal delitto di Marco Gianni in un vivaio di Sabaudia, passando per i due recenti omicidi commessi nella stessa giornata del 14 novembre a Sabaudia e Sermoneta, fino all'ultimo avvenuto a Priverno il 29 novembre. Per quanto riguarda invece i reati contro il patrimonio, che nella zona dei monti Lepini ha destato particolare preoccupazione, il comandante provinciale Angelillo ha assicurato: "Ci vuole il necessario tempo investigativo. Ma abbiamo individuato i responsabili. Riteniamo che in alcuni casi si tratti di episodi frutto di criminalità comune e che altri nascondano invece strutture organizzate che individuano i target più remunerativi. Ma ci è ben chiara la tipologia di minaccia e ci è chiaro come agire". Truffe agli anziani e caporalato sono poi gli altri due temi che hanno richiesto una particolare attenzione. Sul fronte del caporalato in particolare, il comandante ha ricordato una recente indagine che, pur non portando a misure cautelari, ha portato alla luce un sistema di sfruttamento di braccianti indiani che riguardava anche il trasporto su camioncini verso i luoghi di lavoro, per il quale mensilmente i caporali pretendevano un compenso. Infine, le attività svolte dalle specialità dell'Arma, in particolare dal Noe, sul fronte dei reati ambientali, e dai militari del Nas, dal Nucleo ispettorato del lavoro e dai carabinieri forestali.

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