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Cronaca Formia

Agguato al nipote del boss dei Casalesi: scoperto un covo bunker nell'abitazione che era di Antonio Bardellino

Il blitz scattato nell'ambito delle indagini sul tentato omicidio di Gustavo Bardellino, avvenuto a febbraio del 2022. Le indagini coordinate dalle direzioni distrettuali antimafia di Roma e Napoli

Circa 100 persone, tra poliziotti e carabinieri, sono stati impegnati nella giornata di ieri, a Formia, Gaeta e Minturno, in una raffica di perquisizioni scattate nell'ambito dell'indagine sull'agguato a Gustavo Bardellino avvenuto il 15 febbraio del 2022 quando furono esplosi alcuni colpi di arma da fuoco all'interno di una concessionaria di via Ponteritto. La persona raggiunta dai proiettili e ferita era il nipote di Antonio Bardellino, fondatore del clan dei casalesi. All'arrivo delle forze dell'ordine non c'era già nessuna traccia dell'attentatore. Gustavo Bardellino, ferito ma non in pericolo di vita, fu sottoposto a un'operazione chirurgica.

Da allora le indagini sono andate avanti e ieri, 26 luglio, una serie di perquisizioni, anche nelle abitazioni dei Bardellino, sono state effettuate dalla squadra mobile di Latina e dal commissariato di polizia di Gaeta con il coordinamento del Serivizio centrale operativo, dal comando provinciale dei carabinieri di Latina, con i militari del Nucleo investigativo e della compagnia di Formia, dal Ros e dalla Direzione investigativa antimafia. Il blitz ha consentito di scoprire un covo-bunker all'interno di una delle abitazioni che in passato era appartenuta proprio ad Antonio Bardellino.

Gli investigatori hanno scoperto il covo nascosto al di sotto del pavimento. Al piccolo vano sotterraneo si accedeva attraverso una botola situata su binari scorrevoli e attraverso una piccola scala. All'interno, in uno spazio angusto di appena un metro per un metro e 20, c'era solo una panca e una lampadina. Le indagini, coordinate dalle Direzioni distrettuali antimafia di Roma e Napoli, proseguono.

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