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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Lo spaccio nelle mani degli affiliati al clan Mendico- Antinozzi: maxi operazione nel sud pontino

Il trasporto dello stupefacente tramite le “staffette” e l’attenzione alle conversazioni. Sono 17 le misure eseguite dall’Arma che ha fatto luce sull’attività di spaccio operata dal gruppo criminale; coinvolto un ex carabiniere

Maxi operazione antidroga nel sud pontino: sono 17 le misure cautelari a cui i carabinieri del comando provinciale hanno dato esecuzione nei territori di Santi Cosma e Damiano, Catelforte e Minturno, oltre che di Napoli, Isernia, Vercelli e Melfi. L’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Cassino, su richiesta della locale Procura, ha riguardato appunto 17 persone per quattro delle quali è stata disposta la detenzione in carcere e per due gli arresti domiciliari a cui si aggiungono 3 divieti di dimora e 8 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria; le accuse rivolte agli indagati, in concorso tra di loro e a vario titolo, sono quelle di detenzione di sostanze stupefacenti finalizzato allo spaccio nonché di porto di armi comuni da sparo illegalmente detenute. 

L’operazione è stata condotta dai carabinieri del comando provinciale con l’ausilio anche di elicotteristi e di unità cinofile dell’Arma e dei locali Comandi competenti per territorio. Un massiccio dispiegamento di uomini e mezzi per un blitz che arriva a conclusione di un’indagine, denominata “Anargiri 2”, avviata nell’ottobre del 2020 e durata fino al maggio dell’anno successivo. 

Operazione Anargiri 2: chi sono i 17 indagati

L’indagine “Anargiri 2”

L’ordinanza ricostruisce l’attività di spaccio di droga, tra cocaina, hashish e marijuana, effettuata da un gruppo criminale operante nel sud pontino, e più specificatamente nel territorio di Castelforte, Santi Cosma e Damiano e dei comuni limitrofi, cui facevano parte alcuni soggetti collegati al clan Mendico- Antinozzi (collegato alla più vasta organizzazione criminale del clan dei casalesi), la cui esistenza era stata acclarata dalla Corte di Assise di Latina a seguito dell’indagine Anni 90 condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Latina. 

La complessa attività investigativa è stata sviluppata dai carabinieri del Norm - Sezione Operativa della Compagnia di Formia, anche mediante attività tecniche, dinamiche e riscontri acquisiti sul campo e ha consentito di fare luce una fiorente attività di spaccio di droga tra Santi Cosma e Damiano, Castelforte, Minturno, Formia e Cassino e di individuare i canali di approvvigionamento del narcotico proveniente da Napoli e Roma. Nel corso dell’indagine sono stati anche sequestrati  318,3 grammi di cocaina, 375,77 grammi di hashish e 373,81 grammi di marijuana e sono state arrestare in flagranza di reato 10 persone, mentre due sono state denunciate per traffico di sostanze stupefacenti e altrettante perché detenevano illegalmente armi comuni da sparo (una browning calibro 7.65, una Ruger caibro. 380 ACP ed un Revolver Taurus calibro 410).  
Come operava il gruppo criminale 

Il trasporto dello stupefacente tramite le “staffette”

L’indagine condotta nei sette mesi di lavoro dei militari dell’Arma ha permesso di appurare come lo stupefacente, una volta reperito dalla Campania o da Roma, venisse smistato ai vari spacciatori per la successiva vendita al dettaglio nei comuni del sud pontino. Il gruppo ben organizzato attuava anche particolari cautele sia nel trasporto dello stupefacente, mediante il metodo della “staffetta”, sia nelle conversazioni telefoniche nel corso delle quali si utilizzavano applicazioni di messaggistica istantanea volte a eludere le ordinarie attività intercettive. 

Spaccio ai domiciliari e la complicità di un ex carabiniere 

È emerso anche che uno degli indagati sebbene posto ai domiciliari continuava nella propria attività gestendo l’approvvigionamento e lo spaccio della droga mediante l’individuazione di pusher, successivamente remunerati per la prestazione fornita. È stato documentato inoltre che lo stesso indagato aveva adottato un’azione di rivalsa nei confronti di un pusher ritenuto responsabile della sottrazione di alcune partite di stupefacente, che erano state invece sequestrate dai militari. Infatti, in accordo con un ex appartenente all’Arma dei carabinieri, anche lui destinatario dell’odierna misura cautelare avendo svolto la funzione di corriere oltre che di pusher, avevano organizzato una consegna di droga al fine di farlo arrestare. 
“L’attività odierna - si legge in una nota della Procura di Cassino - si inserisce in un più ampio rafforzamento dei presidi di contrasto al traffico di sostanza stupefacenti messi in atto dal Comando provinciale dell’Arma di Latina nel territorio della Compagnia di Formia”. 

Articolo aggiornato alle 12.24 dell'8 agosto 2023

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