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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Tartarughe marine, Regione Lazio e balneari insieme per la tutela. Il piano di interventi

Previsti corsi di formazione per bagnini ed operatori degli stabilimenti, la diffusione di materiale informativo e ed eventi per la corretta informazione sulle Caretta caretta. Accordo anche con i Comuni

L’attuazione di un programma congiunto di interventi a tutela delle tartarughe marine: questo l’obiettivo di un protocollo di intesa che è stato siglato da Regione Lazio e Federbalneari. La proposta è arrivata dall’assessore al Bilancio, alla Programmazione economica, all’Agricoltura, alla Sovranità alimentare, alla Caccia e alla Pesca, ai Parchi e alle Foreste, Giancarlo Righini.

La Caretta caretta, specie a rischio estinzione a causa delle catture accidentali, la degradazione dell’habitat e il disturbo antropico, è l’unica tartaruga marina che nidifica sulle spiagge del Mediterraneo e le sue uova sono deposte prevalentemente tra giugno e agosto. Questa in corso è stat definita la stagione dei record: sono stati più di dieci i nidi censiti da TartaLazio sulle spiagge del Lazio - ben 8 solo sul litorale pontino -, ma potrebbero essere anche molti di più. L’ultimo è stato trovato solo qualche giorno fa a Capoportiere a Latina mentre è già iniziata la schiusa delle prime uova deposte a giugno. 

Il protocollo, come spiegano dalla Regione, fornisce un codice di condotta finalizzato alla tutela delle tartarughe marine e dei loro nidi, cui gli aderenti a Federbalneari dovranno attenersi. Come primo atto la Regione Lazio fornirà ai gestori degli stabilimenti una bandiera di progetto che dovrà essere esposta all’interno della struttura turistica per il periodo 2023/2028. La bandiera sarà ritirata in caso di inadempienza degli impegni assunti.

Saranno inoltre svolti dei corsi di formazione per gli addetti alla pulizia degli arenili e per i bagnini su temi riguardanti l’attenta cura delle spiagge attrezzate (i nidi delle tartarughe marine si trovano a fil di sabbia, ragione per la quale un comportamento scorretto nelle operazioni di pulizia potrebbe compromettere la schiusa delle uova); sul riconoscimento delle tracce di queste specie acquatiche (si tratta di orme a forma di piccolo cingolato che formano un percorso di andata e ritorno dal mare) e sulle regole da adottare in caso di presenza di nidi o di piccoli.
L’intesa prevede poi la distribuzione di materiale informativo sull’argomento da distribuire ai bagnanti e lo svolgimento di eventi negli stabilimenti, attraverso i quali diffondere informazioni utili sulla Caretta caretta. Infine, un apposito Gruppo di Lavoro misto (un membro della Regione Lazio e uno di Federbalneari) verificherà la validità degli esiti dell’applicazione del protocollo.

Inoltre la Giunta regionale ha approvato anche una delibera per la stipula di un accordo di collaborazione tra Regione e amministrazioni locali, cui verrà affidata l’esecuzione delle attività contemplate dal protocollo d’intesa con Federbalneari. Le amministrazioni locali dl canto loro lavoreranno di concerto con TartaLazio, la Rete regionale per il recupero, il soccorso, l’affidamento e gestione delle tartarughe marine per la riabilitazione e la manipolazione e rilascio a scopi scientifici.

“L’accordo con i Comuni del litorale e il protocollo d'intesa con la Federbalneari nascono dalla volontà dell'amministrazione regionale di promuovere iniziative a difesa non solo della Careta careta, ma dell'intera biodiversità marina. I nostri mari, infatti, sono sempre più minacciati ed è nostro dovere tutelare questo immenso patrimonio facendo squadra. I provvedimenti approvati oggi in Giunta vanno proprio in questa direzione", ha commentato l’assessore Giancarlo Righini.
 

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