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Cento donne accolte dal Centro Lilith da inizio anno, ma una sola casa rifugio non basta

Dati e numeri sull'attività del Centro antiviolenza di Latina sono emersi nel corso della visita alla sede da parte della sindaca Celentano e dell'assessore Nasso

Poco meno di 100, 98 per la precisione, le donne che dall’inizio dell’anno al 30 giugno scorso, si sono rivolte al Centro antiviolenza Donna Lilith, su 117 contatti telefonici intercorsi con le operatrici. Il dato è emerso nel corso di una visita della sindaca di Latina Matilde Celentano e dell’assessore comunale ai Servizi sociali Michele Nasso, presso la sede del centro in via Farini. Accompagnati dalla dirigente dei Servizi sociali comunali, Emanuela Pacifico, sindaca e assessore sono stati ricevuti dalla presidente del centro Francesca Innocenti che ha relazionato sulle attività in corso, mettendo in risalto l’importanza della rete istituzionale a protezione delle donne vittime di violenza.

Il Centro Lilith, accreditato dalla Regione Lazio, è infatti punto di riferimento in ambito sovra-distrettuale. A Latina gestisce, oltre alla sede di via Farini, una casa rifugio, l’unica in provincia di Latina, con sette posti letto, e due strutture strutture per l’ospitalità in semiautonomia. Ad Aprilia e Priverno gestisce poi altri due centri antiviolenza e tre sportelli antiviolenza a Cori, Cisterna e Sermoneta.

Durante la visita, Celentano e Nasso hanno potuto visitato la sede del Centro, i diversi ambienti in cui vengono accolte le donne, la biblioteca di genere, la sala di ascolto, l'emeroteca e un archivio documentale. La presidente Innocenti ha segnalato la necessità che il Comune di Latina riprenda centralità nella rete territoriale, da cui è assente dal 2007. Un appello accolto dalla sindaca “Saremo presenti  con un nostro rappresentante - ha dichiarato Celentano - Individueremo quanto prima la figura più idonea e con la necessaria sensibilità all’argomento della violenza di genere. Il Comune di Latina parteciperà ai tavoli territoriali, a cui sarà presente la Regione Lazio, anche  per contribuire all’aggiornamento dei protocolli da seguire in questo delicato ambito”.

Nel corso dell'incontro è emersa anche la necessità di istituire un'altra casa rifugio sul territorio. Nei primi sei mesi del 2023 infatti l'unica struttura protetta presente a Latina ha ospitato sei donne e altrettanti minori fuggiti da situazioni di violenza domestica. "Venticinque però sono stati i contatti non andati a buon fine - ha sottolineato la presidente Innocenti - a causa della piena capienza delle struttura o per la presenza di nuclei troppo numerosi”. “Si tratta di un servizio da potenziare – ha affermato l’assessore Nasso - E per questo ci faremo parte attiva presso la Regione Lazio affinché il finanziamento già programmato possa essere messo in campo per l’apertura di una nuova casa rifugio a Cisterna, a beneficio dell’intero territorio provinciale”.

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