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Domenica, 28 Aprile 2024
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Rio Martino: “Ecco come stanno le cose”

L’assessore alla Marina Di Cocco replica alla capogruppo del M5S Ciolif che annunciando un’interrogazione ha accusato l’amministrazione di immobilismo: “Rammento alla consigliera qualche passaggio che sembra sfuggirle”

Non si è fatta attendere la replica dell’amministrazione di Latina, attraverso l’assessore con delega alla Marina Gianluca Di Cocco, alla capogruppo del Movimento 5 Stelle Maria Grazia Ciolfi che nei giorni scorsi ha annunciato un’interrogazione su Rio Martino dopo “l’ennesima barca bloccata per l’insabbiamento”. “Dopo 8 mesi di annunci il nulla” ha commentato la consigliera comunale accusando il Comune di “immobilismo” su un tema particolarmente delicato e difronte alla difficoltà del “comparto pesca, ormai allo stremo”. 

“Chiarendo che il sottoscritto non si sottrarrà assolutamente al confronto in aula - dichiara Di Cocco -, vorrei ricordare alla consigliera Ciolfi, fino alla passata amministrazione responsabile della Marina, qualche passaggio che sembra sfuggirle. Rammentiamo che la gara per la concessione di Rio Martino è stata istruita dall’amministrazione Coletta per un affidamento di sei anni. Una concessione che già nasce con difficoltà, per via dei pochissimi anni di gestione. Riusciamo, comunque, nelle difficoltà ad instaurare nel rispetto dei ruoli una serie di colloqui e incontri propedeutici alla convenzione con l’aggiudicatario e il Comune di Sabaudia, affinché si possano trovare legittime soluzione ad una vicenda su cui l’amministrazione vuole mettere la parola fine, dopo anni d’immobilismo e criticità alla questione Rio Martino e Borgo Grappa. Soluzioni difficili da trovare in pochi mesi, ma che sono convinto riusciremo comunque a ottenere e concretizzare per l’attuazione dei famosi 200 posti barca come da gara e da Pef prodotto.

Le denunce della consigliera Ciolfi sull’immobilismo dell’amministrazione in merito a questa vicenda non hanno fondamento. Anzi - aggiunge ancora l’assessore -. Stia tranquilla la consigliera Ciolfi che il nostro modus operandi, al netto delle difficoltà del momento, è più concreto in questi pochi mesi che nella sua passata gestione settennale. Siamo permanentemente in contatto non solo con la Regione Lazio, ma anche con lo stesso Ministero del Mare nella persona del ministro Nello Musumeci, affinché, ripeto dopo anni di false promesse, si trovi finalmente uno sviluppo concreto ad un territorio abbandonato da anni. Le questioni sollevate dalla consigliera del M5s non sono certo una novità per noi; stiamo anche recuperando su vicende del passato, ad esempio l’ultimo dragaggio. Un intervento di qualche anno fa, realizzato durante l’amministrazione Coletta senza aver coinvolto il Comune di Sabaudia, il che potrebbe aprire a contenziosi. A tal proposito, ricordo alla consigliera Ciolfi, che l’amministrazione Coletta aveva in giunta un assessore del suo partito e che lo stesso non ha prodotto grandi cose. Il famoso protocollo d’intesa a quattro mani con Comune di Sabaudia, Arpa, Consorzio di bonifica con capofila il Comune di Latina, cosa ha prodotto durante le amministrazioni Coletta? Il secondo protocollo tra il Comune di Latina e il Comune di Sabaudia, mai sottoscritto durante l’amministrazione Coletta, cosa ha prodotto, se non il nulla?”. 

E Di Cocco interviene anche sul nuovo dragaggio ancora non effettuato; “il problema è solo ed esclusivamente burocratico per definire un atto che non vada a sollevare qualsiasi intervento da parte della Corte dei conti. Un aspetto questo che non può non tenersi in considerazione, al netto dell'urgenza da parte dell'ufficio Ambiente nel procedere velocemente ad una soluzione come più volte indicato dal sottoscritto. Oggi a cuore di questa amministrazione non c’è la ricerca delle responsabilità del passato, politiche o amministrativa, c’è solo la ricerca delle soluzioni che, sebbene difficili, saremo in grado di trovare. In aula risponderò e questo è certo -conclude poi l’assessore alla Marina -. Andrò anche a spiegare il lavoro fatto per il recupero dei quasi 6 milioni di euro per la protezione della costa, che si stavano perdendo per negligenza proveniente dal passato, e per un Pua da revisionare”.
 

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