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Domenica, 28 Aprile 2024
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Santa Maria Goretti, patrona di Latina: la santa bambina protettrice delle vittime di stupro

Il 6 luglio si celebra in terra pontina la Santa Patrona, uccisa nel tentativo di sfuggire al suo stupratore

In molti non sanno che il 6 luglio si celebra Santa Maria Goretti martire e patrona dell’agro pontino, una santa canonizzata nel 1950 da papa Pio XII che è diventata patrona di Latina nel 1952. Insieme a Santa Dinfna, violentata e uccisa dal padre, e Santa Scorese, uccisa da uno stalker, è protettrice delle donne vittime di stupro.
Una figura emblematica della vita rurale e delle difficoltà dei primi coloni giunti ancor prima della bonifica e delle molestie tra le mura domestiche.

Chi era Maria Goretti

Era una giovane originaria delle Marche, nata a Corinaldo nel 1860, che si era stabilita in agro pontino con la sua famiglia, di preciso nella frazione di Latina Ferriere di Conca dove ancora oggi si può visitare la casa del martirio. Figlia di una famiglia numerosa e povera sembra che a 11 anni, quando è morta, fosse fortemente denutrita e provata dalla difficile vita condotta.
La famiglia Goretti si era trasferita in Agro Pontino, con i Serenelli una famiglia di amici e vicini con i quali vivevano e lavoravano, in cerca di condizioni di vita migliori. La bambina, come era naturale ai tempi, si occupava dei fratellini e delle faccende domestiche per aiutare i genitori impegnati nei campi.

Omicidio e martirio di Marietta

Nel 1900, dopo la morte per malaria del padre di Marietta, come tutti usavano chiamarla, i rapporti con i Serenelli si intensificarono e i numerosi figli di entrambe le famiglie si frequentavano abitualmente. Tra loro c’era l’ultimogenito Alessandro che aveva provato ad avvicinare la bambina più di una volta. Fino al giorno in cui, proprio agli inizi di luglio del 1902, con la scusa di aver bisogno di un rammendo ai vestiti, riuscì ad attirare la bambina in casa e a tentare di violentarla. Marietta ovviamente oppose resistenza gridando e tentando di fuggire, ma Serenelli la colpì brutalmente con un punteruolo che si era preparato in precedenza per ben 14 volte. La bambina fu portata di urgenza all’ospedale  Orsenigo di Nettuno ma nonostante l’operazione, morì di setticemia nel giro di poche ore.

Il culto

Sembra che la bambina prima di morire decise di perdonare il proprio aggressore e disse di essere morta in pace perché il suo intento era proprio quello di morire prima di “commettere dei peccati”, da qui l’epiteto di “martire della purezza”. Lo stesso Serenelli ha affermato anni dopo, durante la condanna a 30 anni di carcere, di aver cercato il perdono della famiglia a seguito di un sogno durante il quale Marietta gli offriva dei gigli bianchi che si trasformavano in fiammelle. La bambina è stata fatta santa a seguito di alcune miracolose guarigioni avvenute per sua intercessione. Oggi che si parla sempre più di femminicidio e molestie tra le mura di casa la sua figura diventa ancora più simbolica. Alla figura della martire bambina sono stati dedicati anche un film del 1949 “Cielo sulla palude” di Augusto Genina e una produzione televisiva del 2003 “Maria Goretti” diretta da Giulio Base.

Le celebrazioni

Le reliquie della santa sono conservate a Nettuno, nel Santuario di Nostra Signora delle Grazie e di Santa Maria Goretti e a Corinaldo, in provincia di Ancona, dove è visitabile anche la sua casa natale. Ogni anno per celebrare la Santa nella provincia pontina si tengono due pellegrinaggi in notturna uno l’ultimo sabato di giugno e il secondo il primo sabato di luglio che portano i fedeli in processione fino alla casa del martirio. Anche la Chiesa di Santa Maria Goretti ogni anni organizza alcuni giorni di celebrazioni in onore della Santa bambina.

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