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A Brescia nel segno della continuità. Iuliano: “Formazione fatta, non è tempo per gli esperimenti”

Il tecnico dei pontini saluta il rientro di Olivera e Doudou (“Saranno utili a gara in corso”) e ritrova Calori, 15 anni dopo l’ormai storico Perugia-Juve “Nessuna rivincita”

Dopo il doppio appuntamento con le prime della classe Bologna e Carpi, il Latina torna ad assaporare profumo di bassa classifica. Domani pomeriggio c’è il Brescia, una sfida diretta tra due squadre dalle iniziali ambizioni diverse, ma che ora devono lottare per la permanenza nella serie cadetta.

Iuliano come sempre trasmette tranquillità e fiducia, accresciuta dallo svuotamento dell’infermeria. Per la sfida di domani, sono tutti a disposizione, anche Olivera e Doudou.

“Per quanto riguarda la formazione, ho già tutto chiaro – precisa Iuliano – non ho nessun dubbio, neppure sul sostituto di Valiani (sarà uno tra Ristovski e Ammari, ndr). Abbiamo lavorato bene e provato tutta la settimana. Non è il momento per fare esperimenti, è uno scontro diretto e devo dare più certezze possibili.
Siamo stati diretti nel lavoro e nei principi tattici. E’ chiaro che nella fase di non possesso dobbiamo lavorare in base all’avversario, ma in fase di possesso la nostra identità è chiara”.

AVVERSARIO – “La loro classifica è negativa, una sorpresa per tutti in considerazione della qualità della rosa. Succede quando ci sono delle difficoltà societarie che quasi sempre si riversano sull’umore della squadra”. I problemi societari potrebbero anche segnare la classifica delle “rondinelle”, che quasi certamente subiranno una penalizzazione in classifica. “La Giustizia Sportiva è una spada di Damocle. Se hanno fatto degli errori pagheranno, ma non è una cosa che comprende il Latina. Nessun condizionamento, abbiamo altre cose a cui pensare. Non abbiamo né tempo né voglia. Abbiamo una strada tortuosa, sempre in salita, una classifica da scalare, e dobbiamo pensare solo a questo”.

E’ senz’altro la scarsa freddezza in attacco il problema principale che la formazione pontina ancora non riesce a risolvere completamente: “Facciamo sempre tantissimi lavori a partire da lunedì, e di squadra e di singoli reparti. Fare gol è l’atomo del calcio”, spiega il tecnico nerazzurro. “Sicuramente abbiamo aumentato qualche esercitazione, ne ho parlato con i ragazzi, perché è un problema da affrontare prima o poi. Ci siamo confrontati, qualora ci fosse stata qualche mancanza da parte mia. Abbiamo lavorato ancora di più, ma i ragazzi devono stare tranquilli. La possibilità ce l’hanno avuta tutti, dobbiamo dare più armi ai nostri attaccanti, l’unica soluzione è quella. Dobbiamo lavorare sempre, sulla qualità”. Sulle scelte degli uomini: “Ho valutato durante la settimana. Sono contento che siano rientrati tutti, poi le mie scelte sono sulla squadra che ho provato tutta la settimana ma sono rientrati tutti. Ti fai delle domande, quello che posso dare ai ragazzi è allenarli nella maniera migliore. Continuità o cambi? La possibilità l’hanno avuta tutti. Gioca chi mi darà più garanzia”.

GABBIA SU VIVIANI – “Ho letto da più parti commenti sul Carpi che avrebbe Viviani. Ho rivisto la partita, e non mi sembra che non sia stato in grado di giocare. Ha fatto la sua partita come sempre. Non è questione che blocchino lui, ma che si chiudano gli altri varchi. Magari ha meno giocate pulite, specie contro squadre più chiuse. E bisogna accelerare la giocata, ma che sia stato bloccato non è corretto.
Quando si abbassa è solo questione di distanze, per eliminare un passaggio, per velocizzare la giocata. E’ questione di tempi della giocata che di distanze. Attraverso le rotazioni se non è lui è un altro dei centrocampisti a cercare la giocata iniziale”, precisa.

A Brescia Iuliano potrà contare nuovamente su Olivera e Doudou, assenti da diverse settimane. “Doudou ha giocato in Primavera, ha fatto 70 minuti e ha fatto gol. E’ fermo da un po’, mercoledì gli ho fatto fare lavoro tecnico tattico. Ha giocato una mezzora spumeggiante. Idem per Olivera. Non posso impiegarli per novanta minuti. Devo portarli a una condizione gradualmente brillante, senza appesantirli. Perché il resto della squadra va a duemila, loro ci devono arrivare gradualmente”.

Precisazioni anche su Bidaoui, altro giocatore che ha dovuto fronteggiare alcune noie fisiche: “Sta bene, pensavo peggio. Ha recuperato, perché prima era messo male fisicamente, temevamo di perderlo per molto tempo. E’ un po’ in ritardo a livello tattico, perché non ha potuto lavorare sempre, però abbiamo rifinito anche stamattina. Ha recuperato e sta facendo benissimo, mi dà garanzia. Si è messo a disposizione, è un grande giocatore. Ho bisogno di lui come di Doudou e Olivera, si tratta di giocatori che possono fare la differenza, se messi in condizione”.

QUALE RUOLO PER DOUDOU – Doudou è un grande giocatore, non lo conoscevo bene, ha giocato poco. Ha velocità, tecnica, dribbling, per come interpreto io la fase offensiva, non ha difficoltà né da interno né da punta centrale. Lavora bene, e ha tutte la qualità per fare un altro tipo di carriera, non quella che sta facendo adesso, però dipende da lui. Noi cerchiamo di metterlo nelle migliori condizioni, ma chi vuole fare carriera nel calcio, se non hai dentro il fuoco e la voglia di migliorare, fai poca strada”, ammonisce.

“Olivera e Viviani insieme? Dipende dall’atteggiamento tattico e dall’interpretazione del modulo. Credevo di mettere più tempo a recuperarlo. Quando hai giocatori bravi e vogliosi è sempre facile lavorare. Il problema è quando hai giocatori che pensano di essere grandi giocatori”.  

PERUGIA-JUVE 15 ANNI DOPO – Iuliano affronterà il tecnico del Brescia Alessandro Calori, che in un piovoso pomeriggio di maggio del 2000, con un gol sconfisse la Juve di Ancelotti, che perse lo scudetto all’ultima giornata a vantaggio della Lazio. “Rivincita con Calori? E’ un ottimo allenatore e ha fatto un’ottima carriera. Il fatto che si sia trovato sulla nostra strada in quella partita fu un merito suo ma soprattutto demerito nostro, perché non bisognava arrivare all’ultima giornata per giocarci uno scudetto stravinto molte giornate prima”. 

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