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Calcio, leoni pontini bloccati all’Arena. Ritorno vietato ai deboli di cuore

Partita contratta ieri all'Arena Garibaldi. Poche le emozioni in campo (molte sugli spalti). Domenica 16 giugno al "Francioni" sarà adrenalina allo stato puro

È finita con uno scialbo 0 a 0 la finale di andata play-off fra Pisa e Latina. Una partita che non verrà ricordata per le emozioni eclatanti (a dispetto della sontuosa cornice di pubblico invece, arricchita dalla spettacolare coreografia della curva di casa che ha fatto davvero le cose in grande: chapeau). D’altro canto anche i supporter pontini hanno risposto presente; in milleduecento si sono assiepati in curva sud facendo sentire incessantemente la loro presenza per tutti i 90’. Peccato che non sia servito per trovare la via del gol. Probabilmente il pareggio e il non scoprirsi troppo rientravano nei piani di Sanderra, memore della finaccia fatta dal Perugia nell’arena. Peccato che là davanti non sia riuscito a darle almeno un po’ (i tiri nello specchio verso la porta di Sepe non si contano). Comunque la prestazione gagliarda rimane (in stile Latina - Nocerina o Nocerina - Latina per intendersi). Un leitmotiv destinato a continuare anche domenica prossima, quando il “Francioni” sarà una bolgia scatenata come mai quest’anno e in tutta la storia del Latina calcio. Le previsioni per la settimana dicono: notti afose caratterizzate da insonnia diffusa. Non resta che prepararsi.

QUELL’ATTIMO D’APNEA - Tutto filato liscio come l’olio. Il Latina esce indenne dall’”Anconetani” è ha ancora due risultati utili su tre per entrare nella storia. L’undici di Sanderra ha espresso una prestazione di grande sacrificio, con molti dei suoi interpreti visti più volte ripiegare in fase difensiva a dare man forte al pacchetto arretrato (vedi Barraco: stoico). È in avanti che sono mancate le soluzioni. “Kola” ha svolto la solita grande prestazione tutta corsa e polmoni, come Schetter del resto (mobilissimo) e Barraco, raramente al tiro, ma comunque prezioso (anzi oro). Al centro la regia di Cejas è stata sapiente, come il lavoro sporco di Sacilotto. Gerbo, un po’a sorpresa in campo, è stato guizzante e intraprendente: prestazione più che positiva. La difesa era un po’inedita (Cottafava squalificato e De Giosa acciaccato sedevano in tribuna), ma ha svolto il suo lavoro tutto sommato in modo egregio. L’unico sussulto, che deve aver fatto saltare le coronarie a Sanderra, si è avuto al 19’ del secondo tempo quando Agius buca un intervento lasciando campo ibero a Gatto che, solo di fronte a Bindi, decide di non tirare, e serve al centro il liberissimo Scappini ma viene provvidenzialmente anticipato dal portierone nerazzurro. Nessuna sorpresa: si tratta di brividi che in partite come queste vanno messi in preventivo.

CANTERÀ ANCHE LA CIRCE - Domenica prossima, comunque vada, non sarà una domenica qualunque allo stadio “Domenico Francioni” di Latina. Pagliari ieri in conferenza stampa ha asserito che il 16 giugno si ripresenteranno le stesse condizioni ambientali di ieri; solo con 12 mila spettatori in meno. Al di là del dato numerico approssimativo (sarà sold out e in totale si conteranno 7000 spettatori circa), possiamo confermare che la mancanza di serie B a Latina è un tipo di febbre che nessun termometro è in grado di misurare. Domenica la colonnina di mercurio farà boom e le manifestazioni di delirio (nei limiti della censura) non si conteranno. L’undici di Sanderra potrà contare sull’anima (e oltre) dei suoi supporter; su urla d’incitamento che neanche la vecchia Maga Circe distesa sull’acqua farà fatica a udire. Sensazioni difficili da spiegare. Meglio provarle.

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